Sierra Leone, ucciso il parroco di Kenema
Sara Costantini - Città del Vaticano
La comunità cattolica della Sierra Leone è scossa dall’uccisione di padre Augustine Dauda Amadu, parroco della chiesa dell’Immacolata Concezione di Kenema, assassinato nella notte tra il 29 e il 30 agosto. Il sacerdote è stato aggredito nella sua abitazione, situata nella sezione Burma 3 alla periferia di Kenema. Secondo quanto riferito dalla polizia locale, l’allerta è stata lanciata alle 7.45 da un parrocchiano che, preoccupato, aveva segnalato quanto accaduto. Giunti immediatamente sul posto, gli agenti hanno rinvenuto il corpo senza vita di padre Amadu.
L’aggressione nella casa parrocchiale
Le prime indagini indicano che uomini armati non identificati sarebbero entrati con la forza nella casa parrocchiale. Rimangono ancora ignote le ragioni del gesto. Non è chiaro se dall’abitazione sia stato sottratto qualcosa e, allo stato attuale, nessuna persona è stata arrestata. Le autorità hanno ascoltato diversi parrocchiani e responsabili ecclesiastici, nel tentativo di far luce su un brutale evento che ha ferito profondamente la comunità.
L’eredità di padre Amadu
Padre Augustine Dauda Amadu era conosciuto e amato per la sua grande disponibilità. Per la mitezza del carattere e per la vicinanza ai più deboli. In particolare si era distinto per l’attenzione ai giovani e alle famiglie in difficoltà, accompagnandole con discrezione e generosità. I suoi interventi pubblici e le sue omelie affrontavano spesso temi delicati come la corruzione e la criminalità, realtà che affliggono la società sierraleonese. Parole di verità che gli avevano portato grande stima e rispetto, ma che secondo alcuni parrocchiani potrebbero aver suscitato anche ostilità in determinati ambienti.
Violenza crescente a Kenema
Kenema, città capoluogo della provincia orientale della Sierra Leone e dell’omonimo distretto, negli ultimi tempi è stata tetro di una crescente ondata di violenza. Rapine a mano armata, aggressioni e altri episodi criminali hanno progressivamente minato la sicurezza delle comunità locali, creando un clima di preoccupazione diffusa.
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