Cei e Caritas: non rassegnarsi al cinismo delle armi
Vatican News
Si è concluso oggi, 3 settembre, a Frascati il seminario nazionale “Educare alla pace in tempi di guerra” promosso da Caritas Italiana e dall’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana. Per tre, intensi, giorni gli operatori pastorali delle diocesi italiane si sono confrontati sulle strade da percorrere per arrivare ad intraprendere iniziative di pacificazione e comprendere le complessità dei conflitti senza mai banalizzare.
Seguendo Leone XIV
“L’evento - hanno spiegato gli organizzatori - è stato una prima risposta all’invito che Papa Leone XIV ha rivolto ai vescovi italiani lo scorso 17 giugno, chiedendo che ogni diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro”.
Pace e verità
“Ripartiamo dalle parole e dal loro significato – ha detto don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – perché, come ricorda la Pacem in Terris, la pace si fonda sulla verità, sulla giustizia, sull’amore e sulla libertà. Non c’è pace possibile se non radicata nella verità che la storia ci consegna e che interpella la nostra coscienza”.
Oltre 56 guerre nel mondo
Ricordando che sono 56 le guerre in corso che feriscono il mondo e che continuano a distruggere i sogni, le storie, le relazioni e le vite umane, don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, ha ammonito: “Non rassegniamoci al cinismo delle armi e al fatalismo dei conflitti. La Chiesa è chiamata a formare coscienze critiche, capaci di denunciare le ingiustizie e di generare percorsi di riconciliazione”.
Un invito a istituzioni e società civile
Al termine dell’incontro, gli organizzatori hanno invitato le istituzioni a non considerare la guerra come inevitabile per risolvere i conflitti internazionali. Poiché non esiste una guerra giusta, hanno chiesto aii media di contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e a mantenere svegliie le coscienze per non generare mostri ed esortato società civile e cristiani a formare cittadini e fedeli capaci di abitare ogni conflitto e diventare operatori di pace.
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