In Zambia, una Messa per il centenario della nascita di don Oreste Benzi
Vatican News
In Zambia si è fatto festa per il centenario della nascita di don Oreste Benzi, il servo di Dio “infaticabile apostolo della carità” come lo definì Papa Benedetto. Lo scorso 23 agosto, oltre 500 persone si sono riunite nella città di Ndola per la Messa celebrata dall'arcivescovo Benjamin Phiri insieme al nunzio apostolico, monsignor Gian Luca Perici. Erano presenti anche i rappresentanti delle istituzioni locali ed i “piccoli” accolti dalla missione della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi. “E' la prima volta che incontro la Giovanni XXIII – ha dichiarato il Nunzio Apostolico Perici – sebbene ne abbia spesso sentito parlare sia in Italia che in Africa. L'opera è nata in Italia ma è guidata da uno spirito universale tanto che si è sviluppata in tutto il mondo. Il carisma di don Benzi è quello di condividere la vita con gli ultimi rispettando la cultura dove si opera. Sono sicuro che don Oreste gioisca di tanti bimbi e giovani che si riuniscono nel suo nome”.
L’eredità di don Benzi
Dopo la Messa la postulatrice per la causa di beatificazione di don Benzi, Elisabetta Casadei, ha tenuto un incontro sulla spiritualità del prete romagnolo che 40 anni fa inviava i primi missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII in terra zambiana. Seppure sia molto conosciuto in Italia, don Benzi non lo è allo stesso modo in Africa. Per questo motivo, Elisabetta Casadei, teologa e docente di Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, ha tenuto alcuni incontri per condividere episodi della vita di don Oreste. Ha parlato della sua spiritualità, per farlo conoscere anche ai ragazzi accolti, ai lavoratori e agli aderenti alla Comunità Giovanni XXIII, approfondendo alcuni punti della vocazione specifica – la condivisione diretta della vita degli ultimi – scaturita dal carisma di don Benzi.
Era il 1985, infatti, quando il primo gruppo di missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII partì per lo Zambia, accogliendo l’invito dell’allora vescovo Denis De Jong per aprire una casa famiglia nella diocesi di Ndola. Una seconda casa venne aperta nel 1994 a Kitwe, una cittadina a circa 70 km da Ndola, mentre un’altra nacque nel 2005 a Mansa, che dista più di 800 km da Ndola, su invito del Vescovo. E proprio l’attuale vescovo di Mansa, mons. Patrick Chisanga, ha invitato la Comunità di don Benzi a festeggiare il Centenario anche nella sua diocesi.
Le opere della Comunità Giovanni XXIII in Zambia
Nel paese africano la Comunità Giovanni XXIII gestisce diverse realtà di accoglienza per numerosi poveri. “Tra queste vi è il Cicetekelo Youth Project – spiega Gloria Gozza, la responsabile della Comunità in Zambia –, che dal 1997 ha ridato speranza a migliaia di ragazzi di strada, attraverso l'accoglienza dei bambini, le community school, i corsi professionali per l'inserimento nel mondo del lavoro e le attività sportive. Facciamo anche un'opera di prevenzione con le famiglie fragili per evitare che i loro figli finiscano sulla strada, dove i ragazzi dormono nei fossi e sniffano colla. Tramite il progetto Rainbow gestiamo mense scolastiche, centri nutrizionali per i bimbi malnutriti e attività di micro-credito per rendere economicamente indipendenti le famiglie più povere. Nelle nostre case ci occupiamo anche degli anziani abbandonati dalle loro famiglie incapaci di sostenerli nell'ultimo periodo della loro vita. Infine, abbiamo diverse attività rivolte ai disabili. Qui ancora siamo distanti dall'idea di integrazione, per cui gestiamo alcune Special school per i bambini disabili, corsi professionali per quando crescono ed un centro diurno per quelli adulti. Di recente abbiamo anche aperto un centro per la diagnosi dell'autismo, la cui incidenza è in crescita, unico nella regione del Copperbelt. La giornata di festa è stata una fonte di ispirazione, ma il dono più prezioso, che rimane, è tutto il bene che in questi anni è stato donato e ricevuto, costruendo insieme i vvi “mondi vitali nuovi”, come diceva don Oreste, in cui nessuno è escluso".
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