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2023.08.24  Global Friendship for a Future of Peace-Sant'Egidio

Sant'Egidio, al via il Global Friendship dei giovani per la pace

Fino al 30 agosto, a Roma, oltre 1200 ragazzi e ragazze da tutta Europa e dalle zone più estreme di conflitto vivranno momenti di incontro, dibattito e riflessione incentrati sulla riconciliazione e la speranza. Domani sera previsto uno spettacolare flashmob al Pantheon e sabato il pellegrinaggio alla Basilica di San Pietro. Stefano Orlando, responsabile di Giovani per la pace: "Vogliamo vivere questi giorni con la certezza che insieme si può cambiare il mondo"

Federico Piana - Città del Vaticano

Oltre 1200 ragazzi e ragazze tra i 15 ed i 25 anni provenienti da tutta Europa, ma anche da luoghi di dolore e di conflitto come l’Ucraina, la Terra Santa, la Siria. Sono i Giovani per la Pace di Sant’Egidio che dal 28 al 30 agosto saranno riuniti al centro congressi La Nuvola, a Roma, per l’edizione 2025 del loro Global Friendship, quest’anno intitolato “Speranza di pace”.

Momenti forti

Apertosi con l’intervento di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, l’evento prevede incontri, dibattiti e visite culturali alla città, ma anche un flashmob per la pace che si terrà domani sera nella splendida cornice del Pantheon. “La scelta di tenere questo nostro evento nella città di Roma – spiega ai media vaticani Stefano Orlando, responsabile di Giovani per la Pace di Sant’Egidio – è legata anche al fatto che la capitale ospita il Giubileo dedicato alla speranza. Sabato mattina, infatti, tutti insieme parteciperemo al pellegrinaggio e al passaggio della Porta santa in San Pietro ed in serata alla celebrazione eucaristica nella basilica di Santa Maria in Trastevere”.

Urgenza del dialogo

Questo incontro ha l’obiettivo principale di chiedere al mondo intero la cessazione di tutti i conflitti, anche quelli dimenticati. E nessuno più di questi giovani può comprendere quanto sia urgente un passo deciso verso la riconciliazione di tutti i popoli. “Molto spesso – spiega Orlando – molti di loro, che fanno parte dei nostri gruppi nazionali, sono ragazzi e ragazze che Sant’Egidio ha accolto come migranti provenienti, ad esempio, da zone martoriate come la Siria e l'Iraq. E, adesso, sono loro ad accogliere gli altri impegnandosi per i poveri, per gli anziani, per i più deboli”.  

Ascolta l'intervista a Stefano Orlando

Speranza incrollabile

Anche se i giovani che stanno partecipando al Global Friendship sono preoccupati per tutte le tensioni e le violenze che insanguinano molte nazioni, è innegabile, assicura Orlando, che nel loro cuore c’è una speranza incrollabile: “E noi vogliamo vivere questi giorni romani proprio con questa speranza, cercando di affrontare insieme questi problemi. E anche il fatto di radunarci sta a significare che non ci vogliamo rassegnare e che le cose si possono cambiare”.

Inizio avventuroso

Le basi per la nascita del Global Friendship furono gettate più di vent’anni fa grazie ad un primo gruppo di giovani di Sant’Egidio che iniziò a riunirsi in alcune città italiane ed in altre località del Belgio. “Fu nel 2018, a 50 anni dalla fondazione della comunità, che - conclude Orlando - si è lanciato in modo strutturato questo evento che, da allora, si tiene ogni anno in una diversa città d'Europa”.

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28 agosto 2025, 16:26