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Gaza, padre Romanelli: restiamo accanto a chi soffre come ci chiede il Signore

Il parroco e gli altri religiosi della Sacra Famiglia nella Striscia scelgono di continuare a “servire chi è nel bisogno, gli anziani, i malati”. La guerra prosegue e i bombardamenti non cessano, le persone hanno bisogno di tutto, ma, dice ai media vaticani il religioso, “siamo nelle mani del Signore e abbiamo fiducia che, con l’aiuto di tante persone buone nel mondo, questo si fermerà”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

“Siamo qui per Gesù Cristo, per servirlo nell’Eucaristia, e lo serviamo nella persona dei poveri e malati, di coloro che soffrono”, per questo padre Gabriel Romanelli, con i religiosi che con lui si trovano all’interno del compound della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, scelgono di continuare a stare al fianco di chi ha bisogno, scelgono di continuare a “servire tutti”. Nella parrocchia vi sono con il parroco, padre Romanelli, altri sacerdoti dell’Istituto del Verbo Incarnato, le suore della stessa famiglia religiosa e le sorelle di Madre Teresa. “Abbiamo tutti gli stessi sentimenti – spiega il sacerdote ai media vaticani – vedendo il bisogno degli anziani, di chi è in ansia, di chi è triste e in angoscia, dei disabili, capiamo che il Signore ci chiama a continuare a servirli, perché altrimenti, quelle persone, come potranno sopravvivere, come potranno fare?”.

Ascolta l'intervista con padre Gabriel Romanelli

Pregare per la pace, fermare la guerra

Il parroco e gli altri religiosi si associano all’appello congiunto lanciato ieri dal patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, e dal patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III, chiedendo, continua il parroco, “alle autorità internazionali e a quelli che hanno il potere di fermare questa guerra che la fermino per il bene di tutti. Noi continuiamo a pregare per la pace, per la libertà di tutti coloro che ne sono privati, per gli ostaggi, per la possibilità che si possano curare le migliaia e migliaia di persone ammalate e ferite che non trovano in tutta la Striscia di Gaza la cura di cui hanno bisogno”.

Distruzione, morti e feriti

È nella città di Gaza che la situazione sta diventando particolarmente grave, nelle ultime settimane. Continuano a esserci più operazioni militari, sono aumentati i bombardamenti in diverse parti della città, riferisce Romanelli, “con più morti, più distruzioni, più feriti.  Questa è la situazione generale che, guardando al futuro, crea più incertezze in tutte le persone: il fatto che la guerra continuerà e che la prossima tappa potrebbe essere la guerra direttamente contro la città di Gaza”, ed è per questo che il religioso invoca ancora una volta la fine del conflitto. “Noi qui, con molta semplicità e umiltà, continueremo. Non è facile, ma siamo nelle mani del Signore e abbiamo fiducia che, con l’aiuto di tante persone buone nel mondo, tutto questo, un giorno, si fermerà”.

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27 agosto 2025, 13:10