Agesci: le guerre in corso interpellano la coscienza della società civile
Vatican News
Pace in tutti quei luoghi del mondo devastati da guerre e conflitti, Ucraina e Gaza in testa. E’ l’appello lanciato dall’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani) che riafferma con forza il proprio impegno a non restare indifferenti di fronte al male. Un invito a “vivere con responsabilità e coraggio, promuovendo relazioni autentiche, solidarietà concreta e azioni che costruiscano ponti anziché muri”.
Non ignorare il dolore
“Le voci autorevoli di Papa Francesco, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Papa Leone XIV hanno chiesto con forza la fine delle violenze, ma sono rimaste inascoltate. La situazione che si vive a Gaza e in Ucraina interpella profondamente tutta la società civile. Non possiamo ignorare il dolore, la sofferenza, la perdita”, sostengono con forza gli scouts che ricordano come la pacificazione del mondo sia il sogno lasciato in eredità dal loro fondatore, Baden-Powell, quando "nel 1920, dopo la devastazione della Grande Guerra, nel discorso al 1° Jamboree a Londra, invitò i giovani del mondo a riconoscersi fratelli”.
Staffetta d'amore
Per questo l’Agesci chiede a ogni gruppo dell’associazione di realizzare una “staffetta di pace”, fino al prossimo 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco d’Assisi, composta da due momenti forti: una veglia di preghiera e un incontro di dialogo. “La staffetta - scrivono gli organizzatori - si fonda su due gesti semplici e potenti: pregare, per affidare al Padre ciò che ci inquieta, per coltivare speranza e invocare la pace; dialogare, per costruire ponti, generare relazioni autentiche e cercare vie di riconciliazione”.?
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