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I partecipanti al terzo Incontro sinodale Fratelli Tutti I partecipanti al terzo Incontro sinodale Fratelli Tutti

Un impegno comune tra le organizzazioni del lavoro e la Chiesa nelle Americhe

Si è svolto a Washington il terzo Incontro sinodale Fratelli tutti sulle sfide del lavoro degno, dello sviluppo umano integrale e della cura della Casa comune

Miguel Modino

Un incontro importante che ha permesso di far progredire l'agenda di cooperazione sul lavoro degno e sulla cura della Casa comune tra le organizzazioni sindacali e le reti ecclesiali. È stato il III Incontro sinodale Fratelli tutti: “Dialogo Socio-Ambientale Nord-Sud”, tenutosi a Washington, DC, nei giorni 28 e 29 luglio presso la sede della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB). Le conclusioni di questo incontro sono state pubblicate in un comunicato finale.

Collaborare per un lavoro degno e un’economia inclusiva

“È stata un'esperienza molto arricchente, poiché si è consolidato un impegno di lavoro congiunto tra il mondo del lavoro organizzato e la Chiesa” hanno riconosciuto gli organizzatori, il Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Caraibi (CELAM) e la Pontificia Commissione per l'America Latina (PCAL). All'incontro hanno partecipato più di 40 organizzazioni del lavoro provenienti dal Nord, Centro e Sud America, insieme ai rappresentanti di organizzazioni internazionali e reti ecclesiali, rappresentanti di sindacati, imprese e comunità organizzate dell'America Latina e del Nord America, che hanno concordato di rafforzare la collaborazione con la Chiesa e le organizzazioni internazionali a favore del lavoro degno e di un'economia inclusiva.

Insieme a loro, organizzazioni multilaterali come l'Organizzazione degli Stati Iberoamericani, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, l'Organizzazione degli Stati Americani e la Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni. Un incontro guidato dal vescovo di Jales (Brasile), Reginaldo Andrietta, in rappresentanza del Sud; dal vescovo di Brownsville (Stati Uniti), Daniel Flores, in rappresentanza del Nord, e dal nunzio Juan Antonio Cruz, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione degli Stati Americani.

Una Chiesa aperta al dialogo con tutti

Nel corso della riunione sono state discusse “le sfide della transizione giusta, del lavoro degno, dello sviluppo umano integrale e della cura della Casa comune, in linea con l'invito di Papa Francesco a costruire ponti di riconciliazione, inclusione e fraternità e con l'esortazione di Papa Leone XIV a una Chiesa aperta al dialogo con tutti”, afferma il comunicato finale. Nell'ambito degli accordi raggiunti, si è deciso di rafforzare lo spazio di dialogo Nord-Sud, ampliando la partecipazione delle organizzazioni sindacali, delle comunità organizzate e delle reti internazionali che promuovono il bene comune.

È stato inoltre concordato di realizzare un incontro a Roma nel 2026, ampliando l'invito a includere rappresentanti del Sud del mondo e dei settori strategici come l'energia, la tecnologia e l'industria alimentare, fondamentali per costruire un'economia più giusta e sostenibile. Non si può ignorare che le organizzazioni che hanno partecipato rappresentano milioni di lavoratori e comunità organizzate, centrali in tutta l’America, e che le organizzazioni imprenditoriali rappresentano settori molto significativi delle economie del continente.

Trovare un terreno comune per il bene dell'umanità

Un incontro per “camminare insieme, per trovare attraverso il dialogo e l'ascolto ciò che può essere di beneficio al mondo in questo momento”, secondo le parole del segretario generale del CELAM, monsignor Lizardo Estrada, che ha sottolineato la necessità di costruire ponti per favorire il dialogo e trovare un terreno comune per il bene dell'umanità. Sono state giornate dedicate ad “ascoltare e comprendere meglio le condizioni, in particolare quelle dei lavoratori, dei migranti, degli imprenditori e le sfide che stiamo vivendo come comunità”, ha sottolineato il vescovo Daniel Flores.

Per il vescovo di Brownsville, si tratta di “essere in grado di comprendere meglio ciò che abbiamo in comune come Chiesa, cercando di difendere la dignità dell’essere umano” e, insieme a ciò, “essere in grado di raggiungere persone con altre prospettive, come parte della missione della Chiesa”, essendo un momento in cui “per comprendere è necessario ascoltare in profondità”.

Da parte sua, il vescovo di Jales, Reginaldo Andrietta, ha sottolineato che “questo dialogo socio-ambientale è un'iniziativa della Chiesa cattolica, ma è aperto anche a molti partecipanti del mondo del lavoro”. Per il vescovo “stiamo rafforzando il dialogo tra Chiesa e società su una questione altrettanto urgente: i problemi ambientali associati ai problemi sociali”.

A partire da qui ha lanciato un appello all'unità, un obiettivo che si sta raggiungendo con "un'ampia articolazione di tutti coloro che vogliono profondi cambiamenti nel modello economico, che è predatorio dal punto di vista ambientale e socialmente irragionevole". Per questo motivo ha sottolineato "l'importanza di unire le forze attive della società latinoamericana e nordamericana affinché insieme si possano trovare soluzioni a questi urgenti problemi che affliggono la società mondiale".

Costruire ponti con tutti

Dal mondo sindacale, Alejandro Gramajo, dell'Unione dei Lavoratori dell'Economia Popolare dell'Argentina, ha evidenziato il dibattito attorno a questioni strategiche, cercando di trovare risposte ai problemi comuni che affliggono l'umanità, a partire dalla cultura dell'incontro e con l'idea di costruire ponti con tutti i settori per trovare risposte ai problemi del lavoro, dell'ambiente, della povertà e delle disuguaglianze che affliggono il nostro mondo. Un incontro che può essere un modello da replicare in tutti i Paesi, secondo Clete Kiley di Unite Here/Chicago Federation of Labor.

“Un'ottima opportunità per rafforzare le alleanze sociali con la partecipazione del movimento sindacale”, ha affermato l'uruguaiano Juan Pablo Martínez, coordinatore politico della Confederazione Sindacale dei Lavoratori e delle Lavoratrici delle Americhe.

Si dice convinto che “per contribuire alla giustizia sociale, alla democrazia e ai diritti umani, dobbiamo costruire uno spazio di articolazione tra il Sud del mondo e il mondo intero con il Nord del mondo, basato su questo tipo di alleanze strategiche tra gli attori sociali attualmente attivi nei nostri paesi, nelle nostre regioni e nel mondo” Da qui l'importanza dell'incontro per incontrare altre organizzazioni, tra cui la Chiesa cattolica, che “apre uno spazio molto importante per rafforzare l'azione comune”, da cui scaturiscono idee, proposte e “la convinzione di continuare questo processo di lavoro comune”.

Attacchi contro la democrazia

Fredrick Redmond, rappresentante dell'American Federation of Labor e del Congress of Industrial Organizations, ha sottolineato l'importanza dell'incontro “considerati gli attacchi alla democrazia, che richiedono che le persone di fede, i sindacati, le persone e le comunità di buona volontà che credono nella giustizia e nella libertà si uniscano in questo momento”.

Sulla stessa linea, Gerardo Martínez, segretario delle Relazioni Internazionali della Confederazione Generale del Lavoro dell'Argentina, ha sottolineato l'importanza della diversità di pensiero presente: imprenditori, la Dottrina sociale della Chiesa e i rappresentanti sindacali, che offre “una spiegazione generale su come agire, su come procedere per realizzare un mondo migliore, un mondo più solidale, con giustizia sociale, dove si comprenda il legame che deve esistere tra capitale e lavoro”. Ha auspicato un percorso congiunto tra imprenditori e lavoratori e ha sottolineato la necessità di “realizzare una regione in cui la giustizia sociale, il benessere, la qualità della vita e la tutela ambientale siano valori che rappresentano i pilastri dell’America”

Rocío Sáenz, del Services Employees International Union, ha affermato l'importanza di “potere avere voce in questo momento importante e del legame costruito dalla Chiesa con i movimenti di base, le organizzazioni e i leader aziendali" per affrontare la cura della casa comune e cercare azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, la vita comunitaria e la vita familiare, al fine di realizzare un mondo migliore.

Proseguire insieme

Dal Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra, in Brasile, Milena Poloni ha sottolineato il valore di questi incontri intersettoriali per discutere, dibattere e proporre soluzioni concrete per la vita dei popoli delle Americhe, cercando “soluzioni e vie d’uscita ai problemi e ai dilemmi che affrontiamo oggi nei nostri Paesi, perché tutti condividiamo i problemi e le contraddizioni, e siamo qui proprio per analizzarli, raggiungere un consenso, ma anche, soprattutto, per andare avanti insieme, per superare tutte queste crisi e contraddizioni”.

Un incontro per "confrontarsi su prospettive diverse tra i diversi attori sociali del mondo del lavoro organizzato”, secondo la peruviana Ana Facho Ortiz dei Giovani Lavoratori Cristiani d'America. Un altro peruviano, Ítalo Cardona dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha affermato l'urgente necessità di un dialogo sulla giustizia sociale nel mondo di oggi. Da qui l'importanza dell'incontro, per ascoltare le sfide e le difficoltà, “per costruire insieme soluzioni che possano guidarci nel far progredire la nostra storia, difendere la nostra casa comune e progredire nella costruzione di un nuovo contratto sociale in vista della promozione della giustizia sociale”.

Infine, per José Medina Mora Icaza, della Confederazione dei datori di lavoro della Repubblica Messicana, l'obiettivo dell'azienda è lo sviluppo integrale dei suoi dipendenti, e noi lo intendiamo in tutte e quattro le sfere: intellettuale, fisica, sociale e spirituale.

 

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05 agosto 2025, 08:30