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Il vescovo di Aleppo Hanna Jallouf al Meeting di Rimini Il vescovo di Aleppo Hanna Jallouf al Meeting di Rimini

Il vescovo Jallouf: i cristiani di Siria guardano al futuro con fiducia

? un progresso lento, ma tangibile, quello del Paese verso la normalizzazione. Il vicario apostolico di Aleppo spiega ai media vaticani il ruolo dei Cristiani nella ricostruzione del Paese: “Qui, siamo il sale della terra”

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Appena rientrato a Roma dal meeting di Rimini dove è stato protagonista di un applaudito incontro insieme al ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, il vicario Apostolico di Aleppo, monsignor Hanna Jallouf, sottolinea il progressivo miglioramento della situazione economica e sociale nel Paese.

Ascolta l'intervista a monsignor Hanna Jallouf

I cristiani sono parte del cambiamento

Il nuovo governo, guidato dal presidente Ahmed al-Sharaa, ha avviato un processo politico che include appieno i cristiani nel processo di normalizzazione della vita sociale e nel percorso di ricostruzione del Paese. "Le informazioni che arrivano ai media occidentali danno spesso una prospettiva che non coincide con la realtà che stiamo vivendo", spiega monsignor Jallouf. “Non c'è una persecuzione contro i cristiani, anzi il governo vuole la nostra partecipazione alla vita politica della nuova Siria ed ha nominato come ministro degli Affari sociali e del lavoro una donna cristiana.” Tuttavia, il cambiamento in Siria non può che essere graduale – puntualizza però la guida spirituale dei cattolici latini di Siria – anche perché ci sono ancora molti interessi contrari alla stabilizzazione della Siria e poi ci sono dei gruppi che vorrebbero l’istituzione di un Islam radicale nel Paese”.

la spinta migratoria

Tra le priorità della comunità cristiana di Siria c’è anche quella di arginare la spinta migratoria soprattutto da parte dei più giovani, che faticano dopo tanti anni di guerra ad immaginare un futuro di pace in patria. “È vero che noi cristiani siamo una minoranza in Siria - prosegue il vescovo - ma dobbiamo avere coscienza anche del fatto che siamo il sale di questa terra. Il cristianesimo è nato qui e noi dobbiamo essere attaccati a questo patrimonio storico della nostra presenza”. Il vescovo latino della Siria ricorda che anche in passato ci sono state tante difficoltà, ma queste sono state superate rimanendo fedeli al Vangelo: “È vero che tutti vogliono una bella vita, però il Signore non ha mai detto che voi dovete essere élite, ma ha detto beati voi che siete perseguitati per il mio nome”.

La fiducia in un futuro di pace

È stata proprio la fedeltà al Vangelo e ai propri valori che ha permesso ai cristiani di instaurare un rapporto di franchezza e di apertura con il nuovo governo. “Abbiamo saputo dare testimonianza con il nostro comportamento”, spiega il presule, che ricorda anche come recentemente, per il Giubileo dei giovani, le Chiese siriane siano riuscite a far arrivare in Italia una propria delegazione. “È stata una bellissima cosa. Un segno per dire che anche noi siamo stati presenti e il messaggio che dobbiamo dare ai nostril giovani è quello di avere fiducia nel proprio Paese e avere fiducia nella presenza cristiana in Siria”.

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26 agosto 2025, 10:10