I vescovi della Colombia: rimanere uniti e rifiutare ogni forma di violenza
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Un «profondo» cordoglio, la richiesta di «proseguire gli sforzi per fare luce sulla verità» affinché l’omicidio «non resti impunito» e l’esortazione a salvaguardare l’unità del Paese, rifiutando «ogni forma di violenza». È il messaggio dei vescovi colombiani, diffuso subito dopo la morte ieri a Bogotá del senatore conservatore e pre-candidato alle presidenziali del 2026, Miguel Uribe Turbay, due mesi dopo il grave attentato di cui era stato vittima il 7 giugno scorso durante un comizio elettorale nella capitale della Colombia. La locale Conferenza episcopale (Cec) hanno espresso vicinanza alla famiglia dell’uomo politico e al contempo si sono rivolti a tutti i colombiani raccomandando loro di «non lasciarsi rubare la speranza» e di difendere «pacificamente» i valori nazionali: di qui un appello alla «libertà per lo sviluppo umano integrale», al «rispetto delle differenze senza violenza» e alla «protezione della vita in tutte le sue forme», nonché ad un «ordine giusto che garantisca la partecipazione sociale, l’armonia e il rispetto dei diritti dei cittadini».
La violenza non né via di vita né di progresso
In particolare il cardinale arcivescovo di Bogotá, Luis José Rueda Aparicio, ha voluto ricordare ai propri connazionali che questo non è il «momento per dividerci» ma «per unirci». I vescovi inoltre hanno evidenziato come la violenza non sia «via di vita né di progresso», sottolineando la sfida di costruire «equità, giustizia, riconciliazione e pace».
Al di sopra di qualsiasi idea o credo politico
In un lungo messaggio pubblicato sui propri canali social, il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha espresso il proprio cordoglio ai familiari di Uribe, con parole centrate sul rifiuto della violenza, indipendentemente dalle posizioni politiche. «Ogni volta che un colombiano viene assassinato è una sconfitta della Colombia e della vita», ha scritto il presidente, sottolineando come la vita sia «sopra qualsiasi ideologia».
Per l’attentato ad Uribe sono attualmente agli arresti sei persone legate indirettamente a un gruppo paramilitare e al traffico di droga ma ancora non risulta chiaro il movente.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui