Giubileo, a Pavia centinaia di ragazzi alla tomba di Sant’Agostino
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Vogliono conoscere Sant’Agostino. Incuriositi dalla sua vicenda umana, dalle esperienze della sua adolescenza, dagli interrogativi e dall’inquietudine che lo hanno condotto alla conversione, sono centinaia i giovani che, diretti a Roma per il Giubileo a loro dedicato, stanno facendo in questi giorni tappa a Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove sono si trovano le reliquie del vescovo di Ippona, custodite da una comunità dell’Ordine di Sant’Agostino. Dagli Stati Uniti, dal Brasile, dal Cile, dall’Argentina, da Panama, ma anche dall’Egitto e da diversi paesi dell’Europa, prima di giungere nell’urbe, tanti gruppi di adolescenti sostano davanti alla sua tomba, l’arca marmorea del XIV secolo che si trova nel presbiterio. Desiderosi di saperne di più del grande padre della Chiesa, di approfondire la spiritualità agostiniana di Leone XIV, di accostarsi alla sua famiglia religiosa, i ragazzi ascoltano interessati i confratelli del pontefice nelle visite guidate, sostano a pregare, riflettono insieme, si fermano per momenti di catechesi o partecipano alle celebrazioni liturgiche.
L'esperienza immersiva della visita virtuale
Ad arricchire l'esperienza di pellegrini, turisti e di chiunque voglia scoprire il luogo di culto nel quale da secoli si trovano le spoglie del vescovo di Ippona, portate a Pavia nell'VIII secolo dal re longobardo Litprando, è la plurilingue. Si tratta di una proposta immersiva che, con foto ad alta risoluzione, filmati e testi, permette, anche a chi non può recarsi nella cittadina lombarda, di ammirare in tutti i suoi dettagli la basilica e le opere d'arte al suo interno e che offre pure la possibilità di ascoltare dai frati agostiniani, ai quali è affidata la cura pastorale del complesso religioso, descrizioni storiche, caratteristiche architettoniche e curiosità. E in particolare di soffermarsi in maniera più prolungata sull'Arca di Sant'Agostino, la grandiosa opera marmorea del XIV secolo che "narra" la vita del dottore della Grazia e sotto quale sono conservate le spoglie mortali.
Il priore della comunità agostiniana di Pavia, padre Gianfranco Casagrande, spiega ai media vaticani, che, dall’elezione di Papa Prevost, i visitatori di San Pietro in Ciel d’Oro sono aumentati e che soprattutto i giovani si accostano sempre di più a Sant’Agostino, ogni anno celebrato il 28 agosto con un solenne pontificale. Quest'anno a presiederlo, alle 18.30, sarà il cardinale Pierbattista Pizzaballa e le offerte raccolte durante la liturgia saranno devolute per le necessità della Terra Santa.
Sono tantissimi i giovani che stanno arrivando a Pavia, diretti verso Roma per partecipare al Giubileo a loro dedicato, e che si fermano nella Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, dove sono custodite le spoglie di Sant'Agostino. Cosa cercano questi giovani?
Loro cercano un momento di incontro con Agostino, e lo si percepisce dal fatto che salgono su al presbiterio, intorno all'arca e lì, pregano, si inginocchiano, ascoltano delle catechesi e soprattutto desiderano da noi una spiegazione sulla presenza delle reliquie di Sant'Agostino qui a Pavia. Cercano anche di comprendere un po’ la vita di Agostino e quindi noi la raccontiamo. Cercano un momento di serenità e di pace proprio accanto ad Agostino e penso che abbiano legato l'elezione di Papa Leone XIV con la figura di Agostino e incontrandosi qui è come se incontrassero già Papa Leone. Ci fanno delle domande anche attraverso interpreti, perché arrivano da diverse parti del mondo e parlano lingue che a volte non conosciamo. C’è stato un gruppo di indonesiani, di egiziani che parlavano in arabo. Noi cerchiamo di presentare i tratti di Sant'Agostino, la sua spiritualità e anche il suo modo di essere pastore.
Da quando è cominciato questo flusso di giovani pellegrini nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro?
Soprattutto si è intensificato con il Giubileo dei giovani, perché diversi gruppi hanno inserito nei loro programmi, nei loro pellegrinaggi, anche la visita qui a San Pietro in Ciel d'Oro, proprio per scoprire Sant'Agostino.
Quali domande in particolare pongono a voi, padri agostiniani, i giovani?
Sono interessati molto alla conoscenza di Agostino, quindi chiedono una sintesi della biografia o una sintesi delle Confessioni e di altre opere. Soprattutto, cercando di captare quelle caratteristiche di Agostino che ritrovano in Papa Leone.
Le reliquie di Sant'Agostino sono custodite in un monumento marmoreo, l'Arca di Sant'Agostino, ce la può descrivere?
Si presenta suddivisa in quattro sezioni: la base, quella che sorregge, nella seconda sezione, il corpo marmoreo di Sant'Agostino che l'Arca contiene al suo centro. La base è fondata sui dodici Apostoli e sui sei santi sono legati alle opere di Sant'Agostino, tra i quali, ad esempio, San Paolo, San Luca, San Marco. È come se il fondamento dell'Arca fosse la Sacra Scrittura. Le virtù che Sant'Agostino ha manifestato attraverso la testimonianza pastorale sorreggono questo corpo marmoreo al centro dell'Arca. Poi nella parte superiore ci sono otto episodi della vita di Sant'Agostino. Al centro c'è l'episodio del Tolle lege (Prendi leggi, ndr), la conversione di Sant'Agostino e la sua conversazione con Simpliciano, che gli fece conoscere la vita di Sant'Antonio Abate. Poi c'è Agostino che ascolta le prediche di Ambrogio e ai lati c'è l'arrivo del corpo di Sant'Agostino a Pavia per opera del re Liutprando. Sul retro è rappresentato Agostino che espone la sua regola ai monaci. L'Arca, in sintesi, presenta l'esperienza di vita di Agostino. E poi nei triangoli finali, le cuspidi finali, ci sono i miracoli di Sant’Agostino, i quali fanno capire che anche pregando intorno alle reliquie di Sant'Agostino si può chiedere a Dio un aiuto, un sostegno, una grazia particolare, un miracolo.
La Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro offre anche un percorso, è stata facilitata la visita ai diversi luoghi all'interno.
Nel cortile c'è una mostra che illustra la storia dell'Arca e anche il senso e il significato delle varie espressioni artistiche che l'Arca presenta. Alcuni gruppi utilizzato questo cortile per radunarsi, come è stato, per esempio, per il gruppo che è venuto da Panama. Poi viene utilizzata anche la sala multimediale per le catechesi o per incontrare la comunità agostiniana e dialogare.
Voi religiosi agostiniani, come vi state attivando per accogliere di giorno in giorno i giovani?
Noi prepariamo l'ambiente della basilica e tutto ciò che ogni gruppo domanda. Alcuni gruppi richiedono anche la celebrazione dell'Eucarestia, altri il sacramento del perdono, altri ancora desiderano spazi. Molti, appunto, si mettono attorno all’arca, seduti per ascoltare un insegnamento, una catechesi. Per esempio, abbiamo diversi gruppi neocatecumenali e i loro catechisti fanno delle belle catechesi impostate sulla spiritualità di Sant'Agostino e sulla dimensione soprattutto dell’amore alla Parola di Dio, che riesce a entrare nel cuore delle persone e a trafiggere il cuore delle persone, la Parola di Dio, come è successo per Agostino. Noi, tramite anche l'amicizia di Agostino, l'unione con Lui, offriamo quello che lo Spirito suggerisce per ogni gruppo.
Chi vuole venire a visitare la Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro e quindi ammirare l'Arca di Sant'Agostino, cosa deve fare?
Un grosso numero di persone è invitato a scrivere una e-mail alla Basilica San Pietro in Ciel d'Oro. Abbiamo un nostro sito e quindi si può scrivere un'e mail nella quale va indicato il giorno dell’arrivo, il tipo di servizio che si desidera ricevere dalla comunità, oppure si può scrivere una lettera, come alcuni hanno fatto, o ancora si possono mandare anche dei messaggi sul telefono cellulare della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro. Molti usano questi strumenti, altri, invece, vengono improvvisamente e quindi dobbiamo essere anche sempre pronti almeno negli orari della basilica. Anche gruppi che non hanno fatto alcuna prenotazione vanno accolti sempre con carità cristiana, con pazienza e soprattutto con quello spirito di accoglienza bello che manifesta anche il desiderio di comunione che Sant'Agostino ha sempre avuto verso tutti.
Quali parole avrebbe Sant'Agostino oggi per i giovani che in questi giorni vivono il Giubileo?
Sicuramente trasmetterebbe loro il desiderio della comunione fraterna, per il superamento dei conflitti. Rivolgerebbe parole di speranza, direbbe loro di non disperare di fronte alle situazioni di guerra e di violenza che tutti stanno vivendo in questo momento. Quindi non scoraggiarsi, non avvilirsi, perché Dio c'è e opera, attraverso le sue strade misteriose. E riesce ad aiutare le persone, i cuori, a individuare le piste necessarie per superare violenze e guerre.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui