Romanelli: a Gaza situazione sempre più grave, pregate per noi
L’Osservatore Romano – Vatican News
“Salve a tutti, quello che è successo è terribile, come sapete due giorni fa è esploso, è stato il colpito il frontone della nostra chiesa, della Sacra famiglia, quella croce che si vede ha quasi 2 metri e quindi è grande e le schegge - non soltanto le schegge - delle rocce che sono cadute su quelle due anziane che erano sotto la chiesa sotto una tenda e che sono decedute, ma le schegge di metallo hanno ferito tanti. Ci sono stati quindici feriti tre dei quali sono morti, pure il portinaio Saad è morto e due anziane, Foumia e Najwa. E poi tra il resto dei feriti, io sono stato ferito a una gamba, una ferita non grave e al fianco, e poi due sì, feriti sono gravi, che sono fuori pericolo di vita però comunque una condizione molto grave: Najeeb, che è ancora ricoverato all’ospedale anglicano, ha un polmone forato; e Suhail, il nostro postulante, il nostro religioso, che molti di voi conoscono. È un ragazzo molto in gamba, molto apostolico; da quando aveva 15 anni ha scoperto la sua vocazione e già da due anni doveva essere in seminario ma è cominciata la guerra e non è potuto uscire da qui e viaggiare per cominciare ufficialmente il suo noviziato ed è molto attivo qui in parrocchia. Lui ha avuto una ferita molto grande, ha subito un intervento ed adesso è ricovero sarà lungo. Quindi preghiamo per questi due che sono i feriti più gravi. Il resto dei feriti, stiamo bene”.
Confortati dalla vicinanza della Chiesa
“La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza, siamo stati riconfortati della vicinanza della Chiesa, come sempre. Ci ha chiamato Papa Leone. È venuto il patriarca latino, ancora una volta, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ed è stato accompagnato dal patriarca greco-ortodosso. Una visita molto sentita, bellissima veramente, in mezzo a questa tragedia il conforto, la preghiera, la vicinanza dei pastori, di tutti i fedeli, di tutte le persone di buona volontà”.
Preghiamo chiedendo al Signore di perdonare
“La situazione continua ad essere molto grave, come vi dico. Continuiamo a pregare per la pace, a convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quindi quanto prima finisce sarà meglio, meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini. Che vi posso dire… Abbiamo perso tanto, abbiamo sofferto tanto e stiamo soffrendo tanto, lo offriamo per nome del Signore. Nella messa di quello stesso giorno, nella chiesa ortodossa dove abbiamo già seppellito i morti, abbiamo detto la preghiera del Signore Gesù: “Signore perdonali perché non sanno quello che fanno”. Che veramente il Signore non solo perdoni quelli, ci perdoni a noi, perdoni tutto il mondo. Giacché il perdono del Signore è fonte di grazia, di pace di riconciliazione”.
Convinciamo tutto il mondo a finire questa guerra
“Quindi vi chiedo ancora le preghiere e cerchiamo di convincere tutto il mondo a finire questa guerra in ordine di ricominciare a ricostruire la pace, la giustizia, la riconciliazione sia in Palestina che in Israele. La Madonna vi benedica, grazie della vostra vicinanza e scusate se non ho risposto a tante chiamate, è stato impossibile perché per la vostra bontà, tantissimi giornalisti, amici ci hanno chiamato e continuano a chiamarci però non abbiamo avuto possibilità di rispondere”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui