Salesiani, il sistema formativo a confronto con l'AI: algoritmi utili ma non sono neutri
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Un progetto che cerca di coniugare la tradizione educativa salesiana con le opportunità offerte dagli algoritmi. Vuole essere questo il progetto “Andare oltre l'educazione tradizionale”, creato e promosso dall'Ispettoria Salesiana “San Marco” dell'Italia Nord Est, presentato all'Istituto Salesiano San Zeno di Verona. L'obiettivo quello di mettere la tecnologia a servizio dell'apprendimento, promuovendo però uno sguardo critico nei confronti dell'IA, favorendo da una parte l'inclusione di tutti gli studenti e dall'altro potenziando la capacità di ascolto dei docenti.
Novità tecnologiche e tradizione salesiana
"L'incontro che abbiamo fatto - spiega nell'intervista ai media vaticani don Lorenzo Teston, direttore di Salesiani Don Bosco Mestre e delegato scuola dell'ispettoria salesiana “San Marco” Italia Nord Est - ha voluto essere un momento per questo progetto partito lo scorso settembre. Sono state fornite circa 800 licenze ai nostri docenti di scuola secondaria e primaria, per poter sperimentare le interazioni con il mondo dell'educazione. Abbiamo accompagnato anche i formatori per aiutarli ad avere il miglior approccio possibile con i ragazzi che vivono quotidianamente questa nuova realtà. I ??nostri formatori docenti hanno usato l'intelligenza artificiale per arricchire i loro programmi didattici". Tutto ciò, prosegue don Teston, "ha permesso una maggiore personalizzazione sulle caratteristiche di una classe o addirittura di un singolo studente, e con un risparmio di tempo e una precisione maggiore di quello che si sarebbe potuto fare senza l'uso dell'AI”.
Naturalmente tenendo ben presenti quelli che sono i principi etici dell'educazione salesiana. "Il nostro lavoro con i giovani - osserva don Lorenzo Teston - è sempre spinto dal grande amore verso l'umanità, come ci ha insegnato il nostro padre fondatore don Bosco. Anche il nostro rettore maggiore don Fabio Attard ci ha ricordato che tra le tante sfide, oggi c'è anche quella di interessarci del variegato mondo dell'intelligenza artificiale. Quindi se il suo nome ci ricorda qualcosa di artefatto, in realtà l'interesse che ci muove è un amore profondo per l'uomo, e in particolare per i giovani". Tra l'altro, ricorda il sacerdote, in un incontro con Papa Pio XI, al Pontefice che gli chiese cosa volesse Don Bosco rispose. “Per i miei poveri giovani voglio essere sempre all'avanguardia del progresso”. Quindi, parliamo, del "meglio della tecnologia e della produzione umana da mettere a servizio dell'educazione”. Fermo restando che l'intelligenza artificiale non si può sostituire agli educatori, “Il rapporto umano tra gli insegnanti e studenti - sottolinea ancora don Teston - non può essere sostituito da niente. Per questo è importante la formazione e conoscere bene questo strumento, che può avere sia lati positivi che negativi, e accompagnare i formatori stessi anche in una conoscenza critica, di loro stessi e degli altri”.
AI, aiuto per chi vive forme di disagio
Nel corso del meeting veronese, oltre ai risultati della sperimentazione didattica sono stati condivisi anche i dati emersi da una ricerca accademica. “Le oltre 600 attività didattiche sperimentate - ha spiegato Alberto Grillai, delegato della Fondazione Salesiani per la formazione professionale Italia Nord Est - hanno coinvolto 26 istituti scolastici salesiani del Triveneto, oltre 9.000 studenti e 700 docenti, con 750 licenze di Google Gemini for Education attivate, una tra le più articolate e consistenti sperimentazione educativa di questo modello a livello nazionale e internazionale”. Anche se l'85% degli insegnanti non aveva mai usato l'intelligenza artificiale, tutti hanno apprezzato i nuovi strumenti, soprattutto per il tempo risparmiato. Per organizzare le attività didattiche in media i docenti hanno adoperato il 40% del tempo in meno; più della metà ha registrato un miglioramento nella partecipazione degli studenti e il 39% ha osservato un puro innalzamento della qualità dell'apprendimento.
C'è poi il tema della personalizzazione della didattica per studenti con bisogni educativi speciali, sempre più numerosi e diversificati nelle classi, che l'intelligenza artificiale aiuta ad applicare con meno fatica. Le linee guida su etica e tutela della privacy sono in fase di studio anche grazie ai ricercatori dello IUSVE, l'Istituto Universitario Salesiano di Venezia. “In un tempo in cui – ha sottolineato il direttore don Nicola Giacopini - l'uso degli algoritmi tende a essere percepito come neutro o inevitabile riteniamo essenziale educare studenti e docenti a un uso etico e responsabile di questi strumenti didattici”.
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