Clero, a Bologna il convegno sui 40 anni del sostentamento
Federico Piana - Città del Vaticano
La nuova tappa di un rinnovato equilibrio di cooperazione e autonomia tra Stato italiano e Chiesa cattolica si concretizzò il 18 febbraio del 1984 con l¡¯¡°Accordo di villa Madama¡±, firmato tra la Repubblica italiana e la Santa Sede. L¡¯intesa, nota anche come nuovo Concordato, pose le basi per la riforma del sostentamento del clero che trovò attuazione il 3 giugno del 1985 con lo scambio degli strumenti di ratifica dell¡¯accordo di un anno prima e del varo del protocollo di approvazione delle norme che riguardavano gli enti ed i beni ecclesiastici in Italia.
Svolta storica
A quattro decenni da quella che può essere a tutti gli effetti considerata una svolta storica oggi, 3 giugno, a Bologna si è aperto il convegno nazionale ¡°1985-2025. Quarant¡¯anni di sostentamento: ieri, oggi, domani¡± promosso dalla Conferenza episcopale italiana (Cei).
Confronto serrato
Ai lavori ¡ª aperti dai saluti del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, e da quelli dei vertici istituzionali dell¡¯Istituto centrale per il sostentamento del clero ¡ª partecipano esperti, ecclesiastici e giuristi impegnati nel trarre un bilancio di questo strumento con il quale lo Stato italiano si è impegnato, come ricordano gli organizzatori dell¡¯evento, a «non sottrarsi completamente allo sforzo di provvedere al clero, quanto, piuttosto, di attuare tale ruolo in una nuova modalità, ossia attraverso il concorso agevolante dello Stato».
La figura del cardinale Nicora
Quarant¡¯anni, però, sono anche un tempo sufficiente per ricordare una figura fondamentale per la definizione di tutto questo complesso processo normativo e diplomatico: quella del cardinale Attilio Nicora (1937- 2017) che fu uno dei principali artefici di tutta la riforma.
Impegno concreto
«Allora Nicora era vescovo ausiliare di Milano e partecipò alla commissione paritetica tra lo Stato e la Chiesa italiana per l¡¯applicazione della riforma del Concordato» ricorda, in un colloquio con i media vaticani, monsignor Luigi Testore, vescovo di Acqui e presidente dell¡¯Istituto centrale di sostentamento del clero. «E¡¯ lui ¡ª aggiunge ¡ª che si impegnò affinché si arrivasse alla famosa legge 222 del 1985 che produsse quel risultato importante dell¡¯ 8xmille, con il quale si finanziano il sostentamento del clero ed altre attività caritative della Chiesa, e la nascita degli istituti locali per il sostentamento».
Sulla scia del Concilio
In quell¡¯epoca, l¡¯idea di fondo era dar seguito alle indicazioni del Concilio Vaticano II e del nuovo Codice di diritto canonico abolendo i benefici ecclesiastici e imponendo una nuova linea ed un nuovo indirizzo al sostentamento del clero e al finanziamento complessivo della Chiesa italiana.
Grande sostegno
Oggi, rivela monsignor Testore, grazie ai finanziamenti dell¡¯8xmille, «nella casse dell¡¯Istituto centrale di sostentamento per il clero arrivano circa 380 milioni di euro ogni anno, somma che poi viene integrata con 40 milioni provenienti dagli istituti locali di sostentamento del clero e da altri 10 milioni delle offerte liberarli che i fedeli fanno con l¡¯intenzione specifica di aiutare i sacerdoti».
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