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La copertina del documento sul Concilio di Nicea La copertina del documento sul Concilio di Nicea 

Nicea, attualità di un Concilio

Alla Pontificia Università Urbaniana, domani 20 maggio, una giornata di studio sul documento della Commissione teologica internazionale "Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore". Presenti il cardinale Víctor Manuel Fernández, presidente della Commissione teologica internazionale, e il segretario generale della medesima, monsignor Piero Coda

Giovanni Zavatta - Città del Vaticano

Sono molteplici le prospettive dalle quali la Giornata di studio organizzata martedì 20 maggio dalla Pontificia Università Urbaniana guarderà al documento della Commissione teologica internazionale Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore dedicato al 1700° anniversario del Concilio ecumenico di Nicea (325-2025). Il testo, pubblicato il 3 aprile scorso, ha del resto un duplice principale obiettivo, non solo — è la stessa Commissione ad affermarlo — di arricchire «di nuova consapevolezza la partecipazione alla vita liturgica e la formazione all’intelligenza e all’esperienza di fede del Popolo di Dio», ma anche di stimolare e orientare «l’impegno culturale e sociale dei cristiani in questo sfidante tornante epocale».

I partecipanti

Dopo il saluto del rettore dell’Urbaniana, Vincenzo Buonomo, l’introduzione del convegno è affidata al cardinale presidente della Commissione teologica internazionale, Víctor Manuel Fernández. Seguiranno gli interventi di vari relatori a cominciare da monsignor Piero Coda, segretario generale della medesima Commissione, che si soffermerà sul significato ontologico e «l’attualità decisiva» del Simbolo niceno. La professoressa Robin Darling Young illustrerà invece in che modo i sinodi, nella loro essenza dialogica, hanno plasmato l’insegnamento cristiano e come tale caratteristica si  è esplicitata a Nicea. Il vescovo brasiliano Antônio Luiz Catelan Ferreira, sempre sul tema della sinodalità, disquisirà sulle lettere di Eusebio di Nicomedia ad Ario, mentre padre Philippe Vallin, membro della Commissione teologica internazionale, parlerà delle sfide del Concilio ecumenico di Nicea dal punto di vista della teologia fondamentale, approfondendo l’aspetto della credibilità soteriologica nel nome di Gesù.

Aprendo la sessione pomeridiana, un altro membro della Commissione, padre Mario Ángel Flores Ramos, titola il suo intervento «Attualità della teologia di Origene presente nella cristologia di Nicea» argomentando sulle prospettive dello sviluppo cristologico dei Padri della Chiesa. Seguirà la relazione «Ambrogio, Agostino, Scolastica» della professoressa Marianne Schlosser, sulla ricezione del Credo niceno fra i Padri latini. Il vescovo Etienne Emmanuel Vëto si chiede se si può parlare di una teologia trinitaria propria del Credo niceno mentre padre Karl-Heinz Menke argomenterà su «Ario redivivo e gli eventi attuali del Concilio di Nicea». Un altro membro della Commissione teologica internazionale, padre Gaby Alfred Hachem, chiuderà la giornata di studio cercando di dare una risposta alla domanda «Quali percorsi ecumenici ci offre la commemorazione del primo Concilio ecumenico di Nicea e quali implicazioni teologiche e pastorali per una Chiesa sinodale missionaria?».

Papa Francesco e Nicea

Il 28 novembre 2024, nel discorso ai partecipanti alla sessione plenaria della Commissione teologica internazionale, Papa Francesco aveva definito il primo Concilio ecumenico di Nicea «una pietra miliare nel cammino della Chiesa e anche dell’intera umanità, perché la fede in Gesù, Figlio di Dio fatto carne per noi e per la nostra salvezza, è stata formulata e professata come luce che illumina il significato della realtà e il destino di tutta la storia». Affermando che il Figlio è della stessa sostanza del Padre, infatti, il Concilio «mette in luce qualcosa di essenziale: in Gesù — affermò il Pontefice scomparso — possiamo conoscere il volto di Dio e, allo stesso tempo, anche il volto dell’uomo, scoprendoci figli nel Figlio e fratelli tra di noi. Una fraternità, quella radicata in Cristo, che diventa per noi un compito etico fondamentale». Francesco, riferendosi poi proprio al documento in preparazione da parte della Commissione, osservò che esso «potrà essere prezioso, nel corso dell’anno giubilare, per nutrire e approfondire la fede dei credenti e, a partire dalla figura di Gesù, offrire anche spunti e riflessioni utili a un nuovo paradigma culturale e sociale, ispirato proprio all’umanità di Cristo».

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19 maggio 2025, 13:54