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Il Monastero dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia Il Monastero dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia   (?Paolo Steffan)

Cistercensi, chiarimenti sulla vicenda del Monastero di San Giacomo di Veglia

In un comunicato viene ricostruita nel dettaglio la situazione nella comunità delle monache dei Santi Gervasio e Protasio, nella Diocesi di Vittorio Veneto, che alcune monache hanno deciso di lasciare non accettando, stando alla nota, “il ruolo di vigilanza e accompagnamento” del Dicastero per la Vita Consacrata che nel 2023 aveva disposto un commissariamento

Vatican News

Attraverso un comunicato ufficiale, l’Ordine Cistercense chiarisce alcuni punti riguardo alla vicenda del Monastero delle Monache Cistercensi dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia (Vittorio Veneto), al centro, in questi giorni, di notizie su diversi media circa l’autonomo allontanamento dalla struttura di alcune suore.

Nella nota - – l’Ordine ricorda che nel 2023, in seguito alla segnalazione di alcune criticità nella gestione del governo del Monastero e nelle relazioni comunitarie, sono state effettuate due diverse visite straordinarie, condotte rispettivamente da una Abbadessa di un altro Ordine e dall’Abate generale dell’Ordine Cistercense coadiuvato da una co-visitatrice e da un co-visitatore. Una decisione presa alla luce della Istruzione Cor Orans, pubblicata nel 2018 dalla Congregazione per gli istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, e approvata da Papa Francesco, che stabilisce “il dovere di vigilanza sui Monasteri che si esprime anche attraverso le visite regolari, visite pastorali o altre visite paterne da parte della autorità competente”.

Il commissariamento

A seguito dei risultati di tali visite, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha disposto il commissariamento del Monastero. “Accolte alcune rimostranze” circa tale decisione, “dopo aver ascoltato le parti coinvolte”, il Dicastero ha provveduto alla revoca del decreto di commissariamento e alla indizione di una visita Apostolica, “allo scopo di permettere una migliore conoscenza della realtà dando spazio all’ascolto personale e comunitario, affidando a una visitatrice e a un co-visitatore tale incarico con decreto del 21 marzo 2024”.

A conclusione della visita apostolica, è stato riscontrato “il permanere di alcune criticità nell’ambito dell’esercizio del governo del Monastero e nelle relazioni comunitarie”, sottolinea il comunicato. Pertanto il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha ritenuto necessario provvedere al commissariamento del Monastero stesso. Non si tratta di “una misura penale o disciplinare”, sottolineano i vertici dei cistercensi, ma una “opportunità per affrontare problematiche che non riescono a trovare soluzione all’interno del Monastero”.

Con decreto del 7 aprile 2025 nel Monastero di San Giacomo di Veglia è stata nominata una monaca, abbadessa di provata esperienza, come commissaria pontificia, coadiuvata da altre due consacrate quali consigliere. La commissaria assume “a tutti gli effetti” la potestà di governo del Monastero, nel rispetto del Diritto proprio e del Diritto Universale, e la gestione economica-amministrativa. Per consentirle tale funzione, “come normale prassi”, si procede alla sostituzione della legale rappresentante. E la commissaria, qualora lo ritenga opportuno, può avvalersi di collaboratori scelti a sua discrezione, previo assenso del Dicastero che viene “periodicamente” informato del suo operato.

L'auspicio di una positiva evoluzione della vicenda

“Pare che alcune Monache non abbiano accettato il ruolo di vigilanza e accompagnamento che la costituzione apostolica Prædicate Evangelium attribuisce al Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Hanno quindi deciso autonomamente di lasciare il Monastero”, afferma il comunicato. Che sottolinea, inoltre, che “la commissaria pontifica sta attualmente svolgendo il suo incarico accompagnando le Monache che sono rimaste in Monastero, le quali hanno espresso la loro volontà di collaborare con la commissaria e di accogliere le decisioni della Santa Sede”. Da parte sua, la commissaria “rimane del tutto disponibile ad incontrare anche le monache che hanno lasciato il Monastero”.

Ciò che l’Ordine Cistercense auspica è “una positiva evoluzione della vicenda, in spirito di dialogo e attraverso una comunicazione pacifica e costruttiva”.

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16 maggio 2025, 13:30