Cantiere francescano a Foggia, lavori in corso per costruire un’umanità nuova
Daniele Piccini – Foggia
Il Cantiere francescano allestito in Piazza Giordano a Foggia è entrato a pieno regime, ma senza il frastuono tipico dei cantieri. E non solo perché per educare i giovani all’ecologia integrale – l’obiettivo dell’iniziativa dei Frati minori di Puglia e Molise che organizzano il Cantiere da tre anni – non c’è bisogno di martelli pneumatici e ruspe, ma soprattutto perché, come tutte le cose buone, richiedono tempo e non fanno rumore. Come le foreste che crescono.
Laboratori di umanità
Circa trecento tra studenti universitari e delle scuole superiori si sono divisi questa mattina nei diversi EcoLab, organizzati in collaborazione con l’Università di Foggia, distribuiti attorno a Piazza Giordano. “Vogliamo sensibilizzare i giovani sulle tematiche della custodia del Creato che affondano le loro radici nell’Enciclica di Papa Francesco , che proprio oggi compie dieci anni”, spiega Frate Marco Valletta, responsabile dell’Ufficio comunicazione dei Frati francescani di Puglia e Molise. “Il Cantiere francescano – prosegue il francescano - comunica i valori della salvaguardia del Creato e della custodia della Casa comune con una modalità laboratoriale. In diversi punti di Foggia si stanno svolgendo dei work shop per educare le nuove generazioni”.
L'Università scende in strada
“Abbiamo invitato i docenti dei Dipartimenti di Scienza Agraria e degli Alimenti, di Economia e di Studi Umanistici ad organizzare dei degli EcoLab, ossia dei work shop rivolti agli studenti universitari e delle scuole superiori”, puntualizza il professor Danilo Leone, delegato del rettore dell’Università di Foggia alla Terza Missione. “Cerchiamo in questo modo – prosegue l’accademico – di restituire ai cittadini i risultati del nostro lavoro e delle nostre ricerche. Il nostro obiettivo è il benessere della società. Naturalmente il tema dell’ambiente, che il Cantiere francescano propone, è molto caro all’Università di Foggia. Il territorio del foggiano è poco antropizzato e basa gran parte della sua economia si basa sull’agricoltura”.
Alleanze contro le mafie
Ma non ci sono solo i docenti universitari a tenere gli EcoLab. Fondamentale è il contributo dell’associazionismo. “Libera è una rete associativa nazionale ed esiste anche nel foggiano”, dice Federica Bianchi, coordinatrice provinciale di Libera Foggia e co-referente regionale di Libera Puglia, che conduce uno dei work shop. “Ci occupiamo di antimafia sociale, ossia del contrasto a mafia e corruzione. Non potevamo non essere al Cantiere francescano perché per noi parlare di ecologia ambientale è strettamente connessa alla giustizia sociale”, prosegue Bianchi. “Nel foggiamo viviamo l’emergenza del traffico dei rifiuti illeciti provenienti dalla Campania. Le mafie qui fanno rete per fare affari. E anche noi dobbiamo imparare a stare insieme, per occuparci dei problemi e non solo a preoccuparcene. Per noi essere qui è un inno all’ambiente perché le mafie ci tolgono bellezza, biodiversità e natura. Siamo molto contenti di essere qui, insieme alle altre associazioni amiche e ai Frati francescani. Questa rete significa che camminiamo insieme per realizzare una comunità più giusta e libera”.
Verso un uomo nuovo
Che la cura dell’ambiente non possa essere disgiunta dal miglioramento delle condizioni sociali delle persone, e viceversa, è il nucleo del messaggio dell’Enciclica Laudato si’, il manifesto dell’ecologia integrale scritto da Papa Francesco e pubblicato esattamente dieci anni fa. “Con questi Cantieri vogliamo dare un messaggio di speranza”, annuncia monsignor Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia-Bovino, che domani a mezzogiorno presiederà la Messa in Piazza. “Foggia e la sua provincia – prosegue il presule - sono un luogo bellissimo, chiamato il granaio d’Italia. Addirittura il 50% dell’energia elettrica usata da questa Provincia è rinnovabile, green. Ma ci sono anche tanti problemi, come le ecomafie. L’Enciclica Laudato si’ mostra che l’amore per l’ambiente e l’amore per i poveri vanno di pari passo, perché lo sviluppo dell’uomo e la salvaguardia del pianeta vanno insieme”. L’obiettivo è ambizioso: proporre una rivoluzione antropologica e creare un Uomo Nuovo. “Vogliamo lavorare, con la Caritas, con i Francescani minori e con tutta la Chiesa, per promuovere un’umanità nuova che non sprechi e non sporchi, che sappia vivere in pace e in solidarietà verso tutti e nel rispetto del pianeta”.
Dal work shop alle missioni
Ma c’è già chi mostra un’anticipazione di questa umanità rinnovata, capace di amore e solidarietà. “Siamo qui con il nostro stand per spiegare alle persone i nostri progetti missionari in Kenya, Burundi, Romania e Argentina. Cerchiamo di portare un po’ di luce a chi vive in questi paesi, anche se alla fine è molto più quello che riceviamo da loro, che non quello che gli diamo”, dice Elena Di Lalla, che occupa lo stand del Centro Missionario Frati Minori di Puglia e Molise, una realtà di circa 160 giovani sparsi per l’Italia. “A luglio partirò per il Kenya – aggiunge la studentessa universitaria di Lettere moderne - per la prima esperienza in missione. Ogni giovane può diventare missionario ed entrare a far parte dei Missionari francescani. Per chi è interessato, abbiamo una pagina Instagram con i nostri contatti. Prima di partire nei paesi di missione si partecipa alla Scuola missionaria. La prossima si terrà a Cassano Murge il 20, 21 e 22 giugno. Ci sono diversi cicli di corsi cui si può partecipare, finché non ci si sente pronti a partire”. Ad essere uomini nuovi si impara.
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