A Roma il progetto GIOIA per giovani con »å¾±²õ²¹²ú¾±±ô¾±³Ù¨¤
Stefano Leszczynski - Città del Vaticano
Esiste una diplomazia ¡®diversa¡¯ che guarda all¡¯accoglienza, all¡¯assistenza e all¡¯aiuto di coloro che si trovano relegati in quelle periferie esistenziali così spesso denunciate da Papa Francesco. ¡°Gioia¡± ¨C acronimo che sta per Giovani, impegno, occupazione, inclusione, accoglienza ¨C è il progetto sociale ideato e realizzato dall¡¯ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede, grazie all¡¯impegno dell¡¯ambasciatore Antonio Zanardi Landi e della sua consorte Sabina. Grazie alla loro intuizione e al loro impegno è nato in via Ostiense 103, nel cuore di Roma, un Centro per giovani adulti con disabilità.
Accogliere e formare
¡°Il programma che abbiamo realizzato ha parecchi obiettivi.¡± ¨C spiega l¡¯ambasciatore Zanardi Landi a margine della cerimonia di inaugurazione ¨C ¡°Il primo è quello di affiancare le famiglie con ragazzi che hanno esigenze speciali e aiutarli a gestire il percorso verso l¡¯autonomia di questi giovani che saranno ospiti del Centro. Qui verranno accolti durante il giorno e potranno ricevere una formazione professionale di lunga durata¡±. Le quattro unità immobiliari utilizzate per la realizzazione del Centro per giovani adulti disabili sono state messe gratuitamente a disposizione del Gran Priorato dell¡¯Ordine di Malta e grazie a generose donazioni sono state ristrutturate con criteri che riflettono ogni necessità abitativa per persone portatrici di disabilità.
Alle porte del Giubileo
¡°Una parte degli appartamenti ristrutturati ¨C spiega Sabina Zanardi Landi ¨C è dedicata alla formazione dei 12 ragazzi inclusi nel progetto. Due degli appartamenti, invece, sono destinati a diventare casa-vacanza per accogliere quei nuclei familiari con disabili che verranno a Roma anche per il Giubileo¡±. Saranno dunque gli stessi ragazzi che partecipano al progetto ad ospitare chi ha le loro medesime difficoltà, e il progetto formativo ¨C affidato alla cooperativa Diversa Arte ¨C si concentrerà proprio sugli aspetti gestionali e di accoglienza. Rosa Maria Bianco, presidente della cooperativa non ha dubbi: ¡°Si tratta di un'importante opportunità per i ragazzi coinvolti, perché si parla di crescita sia personale che lavorativa ed è per loro una doppia sfida, in qualche modo, perché c¡¯è anche la possibilità di sperimentare. Un passo non facile per loro e per i loro familiari.¡±
Le famiglie e il dopo di noi
Il percorso di autonomia proposto dal progetto Gioia è stato accolto con grande speranza dalle famiglie dei ragazzi coinvolti. ¡°Per me e per mio figlio Marco si apre uno spiraglio di serenità ¨C spiega Antonella Cossu, pensionata - Ci siamo mossi in tante direzioni per trovare una collocazione per Marco con 1000 difficoltà. Non tutti possono immaginare cosa significhi per i genitori di questi ragazzi la domanda: cosa ne sarà di loro dopo di noi? Ci sono tantissimi giovani che hanno difficoltà come Marco, ma hanno anche tante potenzialità. Qui avranno la possibilità di esprimerle¡±. All¡¯inaugurazione del nuovo Centro c¡¯erano tutte le realtà del quartiere. ¡°Speriamo molto che chi abita qui veda con simpatia questi ragazzi,¡± - sottolinea ancora l¡¯ambasciatore Zanardi Landi ¨C ¡°e che riesca a dimostrare loro questa simpatia, semplicemente con un sorriso, una pacca sulle spalle quando li incontreranno sulle scale.¡±
Un fiore all'occhiello per l'Ordine di Malta
A dare il benvenuto a questa nuova realtà è stato il Gran Maestro dell¡¯Ordine di Malta, frà John Dunlap, che ha augurato ai ragazzi di ¡°scoprire la gioia di lavorare insieme ad un progetto comune¡±, esprimendo ai genitori la speranza che possano sentirsi ¡°appoggiati e sostenuti nella ricerca di un futuro sereno per i vostri ragazzi¡±. Un augurio al quale si è unito quello del cardinale Gianfranco Ghirlanda, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, che prima di benedire i locali messi a disposizione dal Priorato ha rivolto il suo personale apprezzamento all¡¯iniziativa, ¡°un¡¯opera che alle porte del Giubileo diventa assolutamente un segno¡±. Un segno di pace, innanzitutto, ¡°ma anche un segno di solidarietà, - ha sottolineato il porporato - di amicizia e di accoglienza reciproca, perché è questo il valore fondamentale che si vuole trasmettere".
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