In Trentino, nasce ¡°Casa Iride¡± per educare alla pace
Fabio Colagrande - Baselga di Pinè, Trento
Tra le montagne e i laghi del Trentino, a Baselga di Pinè, è nata da tempo una realtà ecclesiale giovanile viva, e per certi versi inedita, capace di diventare motore di promozione sociale e di crescita spirituale. Una realtà virtuosa generata dal dolore e dalla fede di una famiglia che ha trasformato la sofferenza della malattia in occasione di salvezza e apertura agli altri.
Una famiglia ferita che si apre alla comunità
Stefano Mattivi e la moglie Lara Bertoldi - lui impegnato in una cooperativa sociale e diplomato in Scienze religiose, lei psicologa - hanno vissuto l¡¯esperienza drammatica di mettere al mondo, a distanza di un paio d¡¯anni, Mattia e Giacomo, due figli colpiti entrambi dalla distrofia muscolare di Duchenne, una malattia degenerativa fortemente invalidante. Da subito, hanno capito che i loro figli speciali avevano bisogno non solo del loro amore ma di quello degli amici e di tutta la comunità. Così, hanno aperto le porte di casa e creato, attorno ai loro figli, un gruppo di cinquanta giovani, solido e dinamico, che nel 2018 si è trasformato nell¡¯associazione Shemà.
¡°Il bene si fa bene¡±
¡°L¡¯associazione - spiega il presidente Stefano Mattivi - nasce da una domanda che ci hanno fatto i nostri ragazzi. Abbiamo iniziato con loro quando erano giovanissimi un percorso di catechesi e finite le superiori ci hanno chiesto: ¡®E ora cosa si fa?¡¯. È stata perciò una sfida che hanno rivolto a noi adulti. E allora ci siamo immaginati questa realtà che cerca di mettere insieme un percorso di ricerca e di servizio alla comunità, un servizio fatto anche di diverse competenze. Da un cammino di ricerca personale, all¡¯acquisizione di capacità di animazione, di servizio, per creare comunità. Il nostro motto è infatti ¡®Il bene si fa bene¡¯.¡±
La nascita di ¡°Casa Iride¡±
Una realtà laicale, capace di incarnare la fede sul territorio, che dopo dieci anni di attività è approdata il 13 luglio scorso all¡¯inaugurazione di ¡°Casa Iride¡±, un centro di accoglienza e accompagnamento dei giovani nei mesi estivi, realizzato dai volontari di Shemà nell¡¯ex-convento delle Suore della Carità di Montagnaga di Pinè. Qui, da giugno a settembre, vengono ospitati e seguiti per Grest giornalieri e residenziali più di mille giovani della valle, tra gli 11 e i 18 anni. Presenti alla celebrazione inaugurale, nella cappella dell¡¯istituto, l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il sindaco di Baselga di Pinè, Alessandro Santuari.
Testimoni di pace
¡°Per noi, quella giornata è stata una grande emozione e soddisfazione - spiega ancora Mattivi - perché i protagonisti dell¡¯inaugurazione erano i ragazzi e il momento centrale è stato il mandato con cui l'arcivescovo e il sindaco hanno incaricato i ragazzi di essere testimoni di pace. Vedere l¡¯autorità civile e quella religiosa insieme dare un mandato a trenta giovani in questo luogo nuovo appena inaugurato è stata un¡¯emozione importante¡±.
Un luogo di dialogo e confronto
¡°Shemà e Casa Iride rappresentano un luogo d¡¯incontro, relazione e dialogo¡±, aggiunge Luca Leonardelli, il ventunenne vicepresidente dell¡¯associazione. ¡°Dialogo intergenerazionale, tra giovani e anziani, ma anche di dialogo tra pari: impariamo a stare insieme in maniera bella, vivace, intima, ma anche ad affrontare i momenti faticosi. Abbiamo l¡¯opportunità di confrontarci con noi stessi, con la nostra interiorità, di coltivare una dimensione spirituale. E anche con gli altri: con ciò che ci fa fare fatica ma anche con le cose belle, con l¡¯ambiente, per imparare a prenderci cura e ad ascoltarlo¡±.
La storia di Giacomo diventa un film
Anima della comunità a ¡°Casa Iride¡± è il secondo figlio di Stefano e Lara, Giacomo, oggi ventunenne, che nonostante sia costretto sulla carrozzina dalla malattia ispira e segue le attività, sempre pronto ad accogliere tutti con un sorriso contagioso. A rattristarlo ogni tanto è il ricordo del fratello maggiore Mattia, con cui aveva una confidenza speciale, mancato nel gennaio 2022 per un arresto cardiaco. Ma oltre all¡¯affetto dei genitori e dei due fratelli minori, Luca e Federica, Giacomo può reagire alle difficoltà grazie a una creatività inesausta che lo porta, nel tempo libero dai suoi studi universitari di sociologia, a scrivere poesie e canzoni e presto lo vedrà protagonista al cinema. La regista Lia Giovanazzi Beltrami, anche lei trentina e amica dell¡¯associazione Shemà, sta girando un documentario sulla sua vita, ¡°Green Lava¡±, che sarà sugli schermi il prossimo autunno, anticipato da un podcast di Vatican News. Un¡¯opera con cui Giacomo vuole raccontare come si può imparare ad amare la vita e ad amare Dio anche quando il destino ti mette davanti prove che sembra impossibile superare. "Sembra", appunto.
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