Gli aiuti della Chiesa italiana ad Haiti, un popolo affamato di dignit¨¤ e di speranza
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Un Paese con una natura bellissima, una popolazione giovane, che vuole solo che le siano restituite dignità e speranza". Così Haiti secondo la descrizione che ne fa il dossier ¡°Camminare Insieme. Un popolo che ha fame¡ di speranza", realizzato dal Servizio della Conferenza episcopale italiana per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, in collaborazione con l¡¯Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Attraverso 26 pagine ricche di dati, foto e testimonianze, il dossier evidenzia le criticità esistenti nel Paese che con circa 10 milioni di abitanti e un tasso di povertà pari all¡¯80% è il più povero dell¡¯America Latina e Caraibi, ma dà conto anche della costante vicinanza concreta alla popolazione della Chiesa locale e di quella italiana "nella convinzione che se la sofferenza non ha confini, anche la solidarietà non deve avere confini".
Nel Paese una spaventosa crisi umanitaria
Haiti è oggi alla prese con una spaventosa crisi umanitaria che si innesta su un'emergenza permanente. "Oltre 5 milioni di persone - rileva il dossier - soffrono di insicurezza alimentare e hanno bisogno di assistenza. Il sistema sanitario è al collasso, con carenze di personale, medicinali e infrastrutture". Il Paese soffre ancora le drammatiche conseguenze del terremoto del 2010 che ha causato un totale di 316 mila vittime e la distruzione di edifici e infrastrutture, a cui si aggiungono i danni provocati dal tifone del 2016 con 1000 morti, feriti e sfollati, e dal sisma del 2021 con altre 2200 vittime e 650 mila persone ridotte in stato di urgente bisogno umanitario.
La violenza delle gang e l'instabilità politica
Tra le nuove emergenze, la presenza nel Paese di bande armate, le gang in cui spesso vengono coinvolti i giovani, che con la loro violenza terrorizzano la popolazione, soprattutto dei quartieri della capitale Port-au-Prince. Furti, saccheggi, stupri, rapimenti sono costanti. Anche la Chiesa è diventata un target: sono stati tanti infatti i sacerdoti e le suore rapiti in questi ultimi anni. Anche gli stessi vescovi haitiani rischiano la vita. A peggiorare la situazione generale è l'attuale instabilità politica del Paese. Ad Haiti non si sono più tenute elezioni dal 2016 e l¡¯ultimo capo di Stato, Jovenel Moïse, è stato assassinato nel 2021. Ariel Henry, nominato presidente e primo ministro ad interim, il 12 marzo scorso ha rassegnato le dimissioni. Un Consiglio presidenziale transitorio dovrebbe ora, tra mille difficoltà, garantire una transizione pacifica, ripristinare la sicurezza e organizzare nuove elezioni.
Una sfida per la Chiesa
In un contesto simile, "accanto alla preghiera - si legge nel dossier della Cei - occorre fare tutto il possibile per proseguire la testimonianza di un impegno incarnato, concreto per curare le ferite del corpo e dell¡¯anima" degli abitanti. (...) E' necessario moltiplicare gli sforzi per sostenere persone, organizzazioni e comunità che continuano a seminare e che si pongono al servizio dei più poveri alimentando una cultura della cura e delle relazioni solidali". Si tratta di "una grande sfida" anche per la Chiesa di Haiti che da sempre cerca "di sostenere la popolazione, accompagnandola con azioni concrete per rispondere - con una ¡°pastorale di prossimitࡱ - ai bisogni primari dei più fragili come i malati, i disabili, i bambini, i giovani, i carcerati e gli anziani".
Dal terremoto del 2010 l'impegno della Chiesa italiana
Indispensabile però il sostegno esterno. Dal 2010 ad oggi la Chiesa italiana ha destinato circa 40 milioni di euro ¨C tra fondi dell¡¯8xmille e offerte raccolte con la Colletta straordinaria promossa dopo il primo devastante terremoto che ha raggiunto oltre 25 milioni di euro - per rispondere alle necessità più urgenti della popolazione attraverso la Chiesa locale, le congregazioni e gli organismi pastorali. 70 i progetti sostenuti dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli. Vari i settori di intervento: "sanità, agricoltura, educazione, formazione. Dietro ogni progetto - si precisa - c¡¯è l¡¯idea dell¡¯accompagnamento e dell¡¯animazione delle comunità locali, in una prospettiva di lungo periodo". ¡°Il tipo di assistenza urgente di cui abbiamo bisogno ¨C spiega il cardinale Chibly Langlois, vescovo di Les Cayes, in un'intervista contenuta nel dossier ¨C è di ricevere il supporto e i mezzi adeguati per ripristinare la sicurezza, assicurare stabilità, proteggere vite umane e proprietà. (...) Occorrerà anche contribuire a creare occupazione e lavoro, affinché gli haitiani possano vivere con dignità grazie ai frutti del loro lavoro".
Missionarie e missionari italiani ad Haiti
"La presenza della Chiesa italiana con missionari e consacrati, da Nord a Sud del Paese, è stata e continua ad essere un segno di speranza per Haiti". Nel dossier vengono riportate le testimonianze di Maddalena Boschetti, fidei donum dell¡¯arcidiocesi di Genova, da 21 anni nel Paese; di Marcella Catozza, una suora della Fraternità Francescana Missionaria, originaria di Busto Arsizio, ad Haiti da più di 20 anni, e di padre Massimo Miraglio, missionario camilliano, di Borgo San Dalmazzo, in Piemonte, nel Paese da più di 18 anni. Qui, il 25 giugno 2022 è stata uccisa suor Luisa Dell¡¯Orto, Piccola Sorella del Vangelo di Charles de Foucauld originaria di Lecco. "La sua vita è un potente messaggio di fratellanza - scriveva il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, nel messaggio inviato in occasione delle sue esequie -. Ringraziamo Dio per il dono che è stata e che non ha tenuto per sé. Darà frutto perché la sua esistenza era il Vangelo".
La Chiesa, compagna di strada dell'umanità ferita
¡°La Chiesa ¨C si sottolinea nel dossier - sta dalla parte del Vangelo e ha il compito di farsi compagna di strada, ponendosi accanto all'umanità ferita, accompagnando e coniugando processi di cura, animazione, promozione e riconciliazione, valorizzando i percorsi già in essere e aprendone di nuovi che la ¡®fantasia della carit࡯ saprà ispirare e mettere a frutto¡±. E per la Chiesa italiana, si legge ancora, "è un immenso privilegio potersi mettere al fianco di questi semi e ponti di speranza per le comunità cristiane locali di Haiti, e per quanti ogni giorno hanno il difficile compito di rigenerare l¡¯amore, impegnandosi accanto ai più poveri come artigiani di pace e di fraternità, affinché og ni persona trovi il riconoscimento e la promozione della propria dignità".
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