Giornata missionaria. Padre Gazzera: "Sento la Chiesa vicina"
Antonella Palermo ¨C Città del Vaticano
La missione, la ¡°Chiesa in uscita¡± non sono un programma da realizzare per sforzo di volontà. È Cristo che fa uscire la Chiesa da sé stessa. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muovi perché lo Spirito ti spinge e ti porta. #GiornataMissionariaMondiale. E' il tweet di Papa Francesco sul suo account @Pontifex.
¡°Eccomi, manda me¡± - dal versetto del Libro del profeta Isaia - è il tema del per l'odierna Giornata missionaria di quest¡¯anno. Si sottolinea la dimensione di fragilità che viviamo in questo tempo di pandemia e l¡¯invito, tanto più urgente, a uscire da noi stessi per servire l¡¯altro.
Siamo veramente spaventati, disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci fanno sperimentare la nostra fragilità umana; [¡] La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall¡¯io pauroso e chiuso all¡¯io ritrovato e rinnovato dal dono di sé.
Una chiamata che si rinnova ogni giorno
Dopo diciassette anni vissuti a Bozoum, 25mila abitanti nella Repubblica Centrafricana, il missionario carmelitano padre Aurelio Gazzera sta per trasferirsi a Baoro, in un¡¯altra missione a 180 chilometri di distanza, dove lavorerà con i piccoli villaggi. La sollecitudine ad andare, nonostante le opere molteplici avviate e gli affetti sani e vivificanti costruiti nell¡¯impegno a rendere sempre più libera la popolazione dalla schiavitù della guerra, è lo stato d¡¯animo che lo guida: ¡°Quando ascolto quel ¡®manda me¡¯ ¨C racconta - rivivo sempre la sorpresa di essere qui e di poter fare qualcosa, di mettermi a disposizione dovunque Dio vorrà. E¡¯ il Signore che invia verso una comunità di tante persone che magari non possono muoversi ma che attraverso il missionario riescono ad amare, agire, pregare per tanti nel mondo¡±.
Portare il Vangelo in una terra devastata
Vivere in uno dei Paesi più poveri al mondo, ciclicamente sconvolto dalla guerra civile, espone di continuo a rischi che possono diventare fatali, soprattutto se la presenza religiosa si fa voce di chi non ha voce per facilitare il dialogo con i banditi o per impedire la devastazione del territorio da parte di attività estrattive illegali. Ma il ¡®manda me¡¯ risuona sempre. In parrocchia, con i ribelli ¡°per assicurare la presenza della Chiesa per tutti coloro che sono in difficoltࡱ. Presidente della Caritas diocesana di Bouar, responsabile dell'ufficio Giustizia, Pace e Riconciliazione e ideatore del blog http://bozoum.blogspot.com/, padre Gazzera ha documentato nel libro ¡°Coraggio¡± (Salinzucca, 2018) la sua attività di dieci anni. In quelle aree del mondo dove uomini e donne hanno bisogno di strumenti economici e competenze al passo coi tempi per risollevarsi da azioni predatorie e sconquassi politici, la presenza missionaria offre non solo la possibilità di scoprire una fede, di rinsaldarla, ma anche le condizioni per un riscatto sociale. E¡¯ con questo spirito che padre Aurelio ha affiancato, al suo essere parroco, i progetti della Fiera agro-alimentare, della banca di micro-credito, delle scuole.
La missione, la ¡°Chiesa in uscita¡± non sono un programma, una intenzione da realizzare per sforzo di volontà. È Cristo che fa uscire la Chiesa da se stessa. (¡°Senza di Lui non possiamo far nulla¡±, libro intervista di G. Valente con Papa Francesco, LEV-San Paolo, 2019, 16-17).
Il sostegno delle comunità
¡°Per me e per tutti, per qualsiasi battezzato, per qualunque uomo e donna, vale il bisogno di uscire e andare avanti. Per un missionario è un invito ancora più forte. Benedetto XVI diceva che chi crede non è mai solo, per il missionario questo vale ancora di più¡±, spiega il religioso. ¡°C¡¯è una Chiesa che prega e accompagna. E io sento molto forte questo affetto, questa presenza che avvolge. Dal Canada in questi giorni mi ha scritto una ricercatrice che in questi anni avevo aiutato a capire meglio la situazione in Centrafrica. Mi diceva: ¡®Stasera dirò una preghiera per te, sarà la prima dopo tanti anni¡¯. Ecco, anche questo è missione¡±.
La malattia, la sofferenza, la paura, l¡¯isolamento ci interpellano. La povertà di chi muore solo, di chi è abbandonato a sé stesso, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo ci interroga.
L¡¯attività missionaria e la pandemia
Il carmelitano scalzo confessa che all¡¯inizio c¡¯era tanta paura, poi proprio la Chiesa, in prima linea, si è impegnata consegnando agli ospedali materiale di protezione. ¡°Grazie a Dio i casi sono rimasti molto pochi, 4mila e 800 in sette mesi, con 62 morti. Nulla rispetto ai danni provocati dalla malaria¡±.
La riconoscenza del povero
Padre Gazzera ricorda un paio di aneddoti che conserva nel cuore: ¡°Lavorare in tanti Paesi non è sempre facile, si fa fatica a sentirsi accettati. Nel 2014 partivo finalmente per qualche mese, ero a Bangui. C¡¯era un signore che chiedeva l¡¯elemosina. Gli ho dato qualche moneta ma ne ha presa solo una. Le altre me le ha restituite: mi basta questa. Mi ha colpito molto, spesso è il contrario¡±. E poi un altro episodio: ¡°Anni fa, uscivo dalla missione, vedo un bambino con un pollo in mano, quasi più grande di lui. Pensavo volesse venderlo. La mamma mi dice: sono mesi che sente parlare di te e vuole ringraziarti per quello che hai fatto durante la guerra. Abitavano a 50 km, sarebbero rientrati a piedi o con un altro mezzo di fortuna. Muoversi per ringraziare¡±.
Vivere la fratellanza in mezzo al conflitto
³¢¡¯±ð²Ô³¦¾±³¦±ô¾±³¦²¹ diventa un¡¯ulteriore strada maestra per guidare l¡¯attività missionaria e padre Aurelio torna a meditare il commento del Papa al Vangelo del Samaritano: ¡°Francesco dice che la vita non è un tempo che passa ma un tempo di incontri. Qui le relazioni e gli incontri hanno peso fortissimo. Quando vengo in Europa mi rendo conto che non è così scontato, invece da noi è più immediato e naturale. Ciò richiede comunque un impegno grosso. Siamo ormai a sei anni di guerra e il Paese sta scontando un grosso peso che sta toccando tutti i livelli¡±. L¡¯auspicio che le elezioni previste per fine dicembre, in uno scenario che resta assai complesso e dove deboli sono gli elementi per una vera alternanza al potere, possano portare a una effettiva riconciliazione.
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