Riparte la Campagna di pressione alle ¡°banche armate¡±
Francesca Sabatinelli ¨C Città del Vaticano
Ognuno di noi ha il diritto-dovere di sapere dove andranno i propri soldi, se finiranno o meno in una banca che supporta il mercato delle armi. Due giorni fa il Papa si è espresso a sostegno della risoluzione Onu per un cessate il fuoco globale e immediato, mentre nel messaggio di Pasqua avvisava il mondo che non è questo il tempo in cui continuare a fabbricare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone e salvare le vite. Tra due giorni si celebra il 20mo anniversario della ¡°Campagna di pressione alle banche armate¡±, rivolta a ogni cristiano, ad ogni cittadino italiano, affinché non accetti che i suoi soldi depositati vengano investiti in armi.
Trent¡¯anni fa la legge per il controllo del mercato delle armi
Era il 9 luglio di 30 anni fa quando, in Italia, la legge 185 introduceva le ¡°Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento¡±. ¡°Una legge importante ¨C spiega padre Filippo Ivardi, direttore della rivista missionaria Nigrizia, tra i promotori della campagna ¨C che negli anni, purtroppo, è stata annacquata, svuotata della carica che aveva¡±. La Campagna è indirizzata a tutti coloro che vogliono informarsi per sapere che corso seguiranno i loro soldi all¡¯interno dei canali bancari. ¡°Questo è il tempo di investire sulla vita e sulla pace ¨C prosegue padre Filippo ¨C a dircelo è Papa Francesco e il Covid-19 ce l'ha insegnato. Invece, è l¡¯industria delle armi che cresce, che non si ferma neanche con la pandemia e che continua ad alimentare le guerre nel mondo¡±. Ecco quindi che i soldi dei correntisti rischiano di finire nei conflitti come quello nello Yemen, o nell¡¯acquisto delle due fregate, pari al valore di oltre un miliardo di euro, destinate all¡¯Egitto, Paese non certamente famoso per la difesa ed il rispetto dei diritti umani e coinvolto nella guerra in Libia, ¡°una guerra ¨C aggiunte Ivardi ¨C che con il coronavirus non solo non si è arrestata, ma ha vissuto una escalation¡±.
Nel 2000, con il Giubileo, nasce la Campagna di pressione
La Campagna di pressione alle ¡°banche armate¡± è partita venti anni fa, era l¡¯anno del Giubileo, ¡°un tempo anche più favorevole, di maggiore attenzione alla trasparenza dei circuiti di denaro¡±, prosegue il direttore di Nigrizia. E fu una Campagna che i suoi frutti li diede, alcune banche si sedettero al tavolo delle discussioni, qualcuna addirittura decise di riorientare i propri investimenti, sapevano che alcuni clienti avevano scritto ai direttori e che addirittura altri avevano chiuso il conto. La crisi finanziaria del 2008 ha interrotto bruscamente questo trend. ¡°Ci siamo ripiegati ¨C prosegue Ivardi ¨C con meno attenzione a queste dinamiche e nel frattempo le banche, piano piano, si sono riorganizzate, fino ad aumentare le transazioni¡±. Sono stati anni, questi ultimi, in cui ogni appello è caduto nel vuoto, perché le istituzioni ¡°a livello italiano ed internazionale ¨C è la considerazione del missionario ¨C sono prigioniere delle grandi lobby delle armi, e dietro c¡¯è una lobby che è impressionante¡±.
Le esportazioni dall¡¯Italia superano i 9 miliardi e mezzo di euro
A spiegarlo meglio ci sono i dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull¡¯export di armi italiane all¡¯estero e sulle banche italiane maggiormente coinvolte, cifre pubbliche che però, purtroppo, non vengono né valorizzate, né approfondite. A riportarle è la stessa rivista Nigrizia che, nel numero di maggio scorso, indica come ¡°il 2019 abbia registrato una vera esplosione delle transizioni bancarie legate a operazioni di importazione ed esportazione di armamenti. In base all¡¯ultima Relazione del ministero dell¡¯economia e delle finanze (Mef), allegata alla Relazione della Presidenza del Consiglio sull¡¯import ed export di armi, l¡¯importo complessivamente movimentato ha superato i 10 miliardi di euro. Di questi, il valore delle esportazioni definitive ha sfiorato i 9,5 miliardi di euro: il 27,5% in più rispetto al dato del 2018 (7,4 miliardi). Un boom inarrestabile. Basta un confronto con la Relazione di cinque anni fa, relativa ai dati del 2014, quando l¡¯export era fermo a 2,5 miliardi di euro. Una crescita del 278%¡±.
La RDC, Paese simbolo delle vittime del commercio di armi
¡°Dobbiamo ricordare che dietro alle guerre e alle loro tante vittime, ci sono le armi e l'industria dell'armamento, dietro a questo ci sono tanti soldi e dietro ai soldi ci sono le banche e le varie finanziarie, in fondo a tutto ci siamo noi risparmiatori, quindi è importante sapere che il cambiamento può dipendere da noi, che può partire da noi¡±. A tratteggiare questa inappellabile piramide è John Mpaliza, il testimonial scelto per la Campagna. Originario della Repubblica Democratica del Congo, è un noto attivista per i diritti umani. ¡°Non ho esitato un solo attimo quando mi hanno chiesto di prestare la mia voce e il mio volto alla Campagna di pressione sulle banche armate. Vengo dalla Repubblica Democratica del Congo dove negli ultimi due decenni abbiamo perso veramente tante persone a causa dei conflitti e chi parla di conflitti parla di armi, chi parla di armi parla di soldi¡±. John fa un rapido calcolo ispirato dal drammatico periodo segnato dal Covid. ¡°Ho scoperto che un respiratore, un ventilatore polmonare, costa circa €15000, mentre un F35 (sistema d'arma aeronautico di quinta generazione ndr) costa circa 100 milioni di euro, con un F35 noi potremmo comperare circa 7mila ventilatori polmonari, e io vorrei poter sperare che i miei soldi venissero in qualche modo utilizzati nella sanità pubblica, nel sociale, anziché nella fabbricazione delle armi, nell¡¯industria dell'armamento¡±.
Il richiamo costante è al Vangelo e a Papa Francesco
L¡¯appello di tutti i protagonisti della Campagna ai cittadini è quello di informarsi, di cercare di capire se le banche alle quali ci si rivolge sono nella lista di quelle che sono state segnalate come banche armate, e quindi, eventualmente, di fare pressione affinché il denaro venga reinvestito in ambito sociale, nella salute, nello sviluppo, nell¡¯istruzione o nell¡¯ambiente. ¡°In Congo ¨C prosegue John ¨C si parla di circa 10 milioni di persone morte negli ultimi 23 anni, sono veramente tantissime, ma c'è silenzio su questo conflitto, ci sono conflitti silenziosi, i conflitti economici sono silenziosi, ma sono conflitti che mietono veramente tante vittime¡±. ¡°Per noi ¨C conclude padre Filippo ¨C il riferimento fondamentale è il Vangelo e l'esperienza di Gesù di Nazareth, il messaggio delle beatitudini esprime questo sogno del Padre, il sogno di un mondo non violento, il mondo della fratellanza universale. E le parole di Francesco, i suoi appelli costanti alla pace, ci confermano, ci sollecitano e ci spronano¡±.
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