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Petrocchi: ¡°A L¡¯Aquila le campane ricorderanno le vittime del sisma e del virus¡±

Messaggio dell'Arcivescovo Metropolita in occasione dell¡¯anniversario del sisma che ha colpito il capoluogo abruzzese undici anni fa

Davide Dionisi - Città del Vaticano

¡°A undici anni dal terremoto che ha devastato il nostro territorio, un altro shock si abbatte sulla nostra comunità Aquilana: questa volta si tratta di onde d¡¯urto non sismiche ma virali¡±. E¡¯ quanto scrive il Card. Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita de L¡¯Aquila, in occasione dell¡¯anniversario del sisma che ha colpito il capoluogo abruzzese undici anni fa. Nel messaggio alla comunità, il porporato lancia un appello: ¡°In questi casi non è sufficiente l¡¯impegno di una minoranza attiva (per quanto ampia); non basta neppure che siano in tanti a mobilitarsi; occorre che tutti rispondano a questa chiamata generale e ciascuno faccia generosamente la propria parte. Bisogna mettere in campo una solidarietà intera, cioè a 360 gradi: attenta a rilevare e soccorrere le nuove urgenze suscitate dalla condizione emergenziale. Compito, questo, che investe le Istituzioni, ma diventa anche impresa di popolo¡±.

Perseveranza creativa per andare avanti

E nel ricordare il disastro del 6 aprile 2009, scrive: ¡°Sui volti e nei gesti della gente aquilana ricompaiono la stessa dignità indomita e la fierezza operosa dimostrate nei giorni del terremoto. Ancora una volta siamo tenuti a vincere la sfida contro un destino avverso. Pure in questi tornanti faticosi della nostra storia troveremo la perseveranza creativa per andare avanti e costruire un futuro ricco di prospettive promettenti. La calma razionale e composta deve tradursi in partecipazione intelligente e fattiva¡±.

309 rintocchi per ricordare 

Il Card. Petrocchi annuncia poi che: ¡°La Città affiderà la sua voce ai 309 rintocchi di campana che, nella notte, ricorderanno le vittime del sisma. Questi suoni, mesti e solenni, intendono abbracciare con la loro eco anche il dolore di tutte le famiglie che hanno perso i loro cari, spesso in circostanze strazianti, a causa del micidiale contagio¡±. L¡¯arcivescovo invita poi a vedere ¡°quello che non c¡¯è (la piazza vuota)¡± e a difendersi ¡°dal rischio di non-vedere quello che c¡¯è (la presenza morale ed affettiva dell¡¯intera comunità)¡±.

Solo dopo capiremo 

Il card. Petrocchi apre poi una riflessione: ¡°Solo quando questo tsunami pandemico, che si è drammaticamente abbattuto sulle nostre abitudini, entrerà nella fase di riflusso, potremo capire l¡¯entità e l¡¯ampiezza dei danni che ha provocato. Infatti, alcuni effetti-percepiti delle calamità sociali sono successivi all¡¯evento: come l¡¯ematoma su un corpo non compare subito, ma dopo un po' di tempo dal colpo subìto. Anche le risorse nascoste¡± spiega ¡°quelle custodite nei depositi profondi (personali e collettivi) e necessarie per affrontare le fasi di emergenza, si attivano nella misura in cui si prende coscienza-collettiva del disastro.

Lampade e lumi per commemorare i morti da Covid-19

Infine l¡¯invito: ¡°Nella notte di questo anniversario si accenderanno anche lampade e lumi per commemorare i morti da Covid-19: così, alle luci del ¡°firmamento¡± aquilano si aggiungono altri ¡°bagliori¡±, simbolo di un¡¯appartenenza destinata ad ardere per sempre¡±.

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05 aprile 2020, 20:45