A Brescia l'emergenza si trasforma in ²õ´Ç±ô¾±»å²¹°ù¾±±ð³Ù¨¤ creativa
Marco Guerra - Città del Vaticano
L¡¯ufficio del sindaco trasformato in sartoria, per fornire mascherine a tutta la popolazione che ne è sprovvista. Succede a Rodengo Saiano, comune di 10mila abitanti in provincia di Brescia, una delle zone della Lombardia più colpite dall¡¯emergenza Coronavirus e che soffre della cronica mancanza di dispositivi sanitari, a cui, a livello nazionale, si sta facendo fronte con nuovi acquisti e la riconversione di alcune fabbriche.
Da giorni lo stesso primo cittadino, Gigi Caimi, medico e già preside per nove anni della Facoltà di Medicina dell¡¯Università di Brescia, si affaccia dalla sua stanza, nella sede del Comune, per distribuire, tramite una cesta legata ad una fune, mascherine a tutte le persone che ne fanno richiesta. Chi può lascia un¡¯offerta per alimentare la macchina della solidarietà che coinvolge decine di abitanti di Rodengo.
Dal Coronavirus al Coronavita
A coordinare il laboratorio allestito negli uffici del sindaco è la sarta di fama internazionale, Mara Pollonini, che ha lanciato l¡¯iniziativa insieme all¡¯associazione dei commercianti e artigiani locali ¡°Vivi il tuo paese¡±. Negozianti e semplici cittadini, malgrado siano provati da settimane di privazioni e chiusure, partecipano mettendo a disposizione quello che serve, cioè la stoffa e gli elastici necessari alla composizione delle mascherine.
Per saperne di più abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente dell¡¯associazione dei commercianti Alberto Buizza:
R. - Ci siamo subito attivati vista l¡¯emergenza e abbiamo pensato che come commerciati dovevamo stare vicini alle persone più prossime a noi e più deboli, in particolare mondo agli anziani, allora abbiamo deciso di offrire la consegna a domicilio della spesa. Si sono messe a disposizione anche altre persone, non commercianti, che effettuano queste consegne. A seguito di questo è nato il gruppo facebook ¡°CoronaVita¡±, chiamato così per dare speranza, a cui si sono iscritti tutti volontari che possono offrire il loro contributo.
Si è pensato anche di creare un laboratorio di mascherine per far fronte alla mancanza di questi preziosi dispositivi di sicurezza. Può spiegarci?
R. - E¡¯ Stata un idea straordinaria pensata a tavolino quando abbiamo visto che mascherine non ce n¡¯erano. Vedevamo file infinite nelle farmacie e nei ferramenta, allora ci siamo confrontati con la nostra Mara Pollonini, vice presidente dell¡¯associazione che aveva già creato delle mascherine di stoffa, ma che non erano funzionali a questo servizio. Allora abbiamo pensato di raddoppiare lo strato di tessuto di questi dispositivi e di mettervi all¡¯interno della carta forno o della carta stagnola che poi vengono sostituite costantemente. La Pollonini si è messa subito a lavoro cercando delle lenzuola, che sono state sanificate gratuitamente dai noi commercianti, e poi ha costituito un nucleo di persone, sarte giovani e meno giovani, e il comune è diventato il centro operativo di questo sistema. Cioè, mentre parlo, nelle stanze del Comune si sta svolgendo un lavoro di sartoria: chi taglia, chi prepara gli elastici, chi mette all¡¯interno la carta. La mascherina basta lavarla a cento grandi e darle una stirata per essere sterilizzata e riutilizzata quante volte vogliamo. La parte interna della carta viene gettata e sostituita.
Una vera e propria catena di montaggio di solidarietà che vede impegnato anche il sindaco¡
R. - Il sindaco in prima persona distribuisce le mascherine a tante persone che ancora ne sono prive. I cittadini che ne hanno la possibilità ricambiano con donazioni che devolviamo al nostro servizio di soccorso pubblico, perché le nostre ambulanze sono rimaste a corto di carburante.
Siete un comune al centro della zona d¡¯Italia più colpita dall¡¯emergenza. Come avvertite questa situazione?
R. - E¡¯ drammatica¡è veramente pesante, siamo nel pieno dell¡¯emergenza. La gente ha capito che deve restare a casa. Ma ieri sotto il Comune c¡¯erano molte persone che chiedevano altre mascherine al sindaco. Si stanno attivando tutti, un attimo fa ho ricevuto la chiamata di don Benedetto che è il priore della nostra abbazia, il quale mi chiedeva come potesse rendersi utile. Gli ho risposto che è importantissimo che in questo momento continui a starci vicino con la preghiera. Infatti lui, tutti i giorni, trasmette la Messa in diretta streaming dalla sua abbazia, celebrata alle 18,30 con gli altri monaci. E¡¯ una messa molto seguita perché serve anche questo a tutti noi per andare avanti. Il fatto di poter visitare una chiesa e il supporto di don Benedetto per la nostra comunità sono importantissimi.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui