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Fra John con una famiglia di migranti Fra John con una famiglia di migranti

La ²õ´Ç±ô¾±»å²¹°ù¾±±ð³Ù¨¤ dei Francescani, speranza nei campi profughi di Rodi e Kos

Sono migliaia i profughi che vivono in condizioni precarie negli hot-spot per l¡¯accoglienza delle isole greche di Rodi e Kos. Unica speranza di aiuto i francescani della Custodia di Terra Santa che portano loro non solo cibo, ma anche parole di conforto

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Uomini, donne e bambini che approdano nelle isole greche di Rodi e Kos dopo viaggi disperati, a bordo di gommoni di fortuna che rischiano di capovolgersi a causa delle intemperie e delle onde alte del mare. Sono i migranti che arrivano dalla Turchia nei centri di accoglienza di queste isole, accolti e aiutati ogni giorno dai frati francescani della Custodia di Terra Santa presenti a Rodi presso la Parrocchia di San Francesco.

Fuggire dalla guerra per un domani migliore

¡°Questi migranti ¨C spiega fra John Luke Gregory, ofm parroco di Rodi, responsabile operativo per Custodia di Terra Santa ¨C sono siriani, iracheni, afghani, curdi. Non scappano dai loro paesi per ragioni economiche, ma a causa delle guerre. Non hanno più nulla, le loro case sono state distrutte, hanno perso tutto e rischiano di morire sotto i bombardamenti, e perciò fuggono, per cercare di dare ai loro figli la speranza di un futuro differente¡±. Spesso al loro arrivo nei centri non hanno niente e fra John insieme agli abitanti dell¡¯isola, porta loro cibo e generi di prima necessità come saponi, spazzolini e dentifrici. ¡°Questi articoli per l¡¯igiene ¨C continua padre John ¨C servono a ridare loro una dignità di uomini. Ma la nostra grande attenzione è soprattutto verso i più piccoli. Portiamo non solo vestiti ma anche dolci, giocattoli, e libri, per restituire quel sorriso che spesso gli è stato tolto¡±.

Ascolta l'intervista a fra John Luke Gregory

La difficile realtà dei centri di accoglienza

L¡¯isola di Kos ha un hot-spot per l¡¯accoglienza, l¡¯identificazione e lo smistamento che è stato pensato per 600 persone, ma in realtà ne ospita oltre 3000 in gravi difficoltà, mentre a Rodi, sono collocati in un ex mattatoio vicino al porto, in condizioni igienico-sanitarie fatiscenti. ¡°Molte volte ¨C sottolinea il parroco di Rodi ¨C restano da noi un mese, dopo sono spostati ad Atene. La maggior parte di loro vorrebbe lasciare la Grecia per raggiungere i parenti che già vivono in altri paesi europei, ma non hanno il passaporto e quindi restano bloccati nel nostro paese per un tempo indeterminato. Questo rende la situazione ancora più tragica¡±.

Un aiuto verso tutti

I frati assistono nell¡¯isola non solo oltre 250 profughi, ma anche le famiglie locali più povere e ogni martedì, al loro convento, vengono distribuiti dei pacchi con beni di prima necessità. ¡°Accogliamo tutti senza discriminazioni ¨C dice fra John ¨C la preoccupazione più grande in questo momento, ce la danno i bambini. Spesso sono traumatizzati da quello che hanno vissuto, abbiamo bisogno di bravi psicoterapeuti che li aiutino a superare i loro traumi, per farli crescere sereni senza sentimenti di odio e rancore¡±.

Rifugiata. Odissea di una famiglia

Sono proprio gli occhi di una bambina che rivelano la sofferenza che vivono queste persone nel libro: ¡°Rifugiata. Odissea di una famiglia¡±, scritto da una insegnante catalana Tessa Julià Dinarès, con i disegni di Anna Gordillo Torras, edito dalle Edizioni Terra Santa, dove vengono raccontati le speranze e i drammi di questa gente attraverso la voce dell¡¯infanzia. I proventi della vendita del testo, sono destinati proprio ai rifugiati di Rodi e Kos. 

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08 febbraio 2019, 16:36