杏MAP导航

Cerca

Seduta del Parlamento europeo Seduta del Parlamento europeo  

Elezioni europee. Appello Comece: ricostruire la comunità

Dal 23 al 26 maggio, urne aperte nei Paesi dell’ Ue per eleggere i nuovi membri del Parlamento europeo. In vista delle votazioni, la Comece (Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea) lancia un appello affinché si consolidi il progetto europeo

Isabella Piro – Città del Vaticano

“Una grande opportunità per fare scelte politiche che favoriscano una rinnovata fratellanza tra le persone, rilanciando il progetto europeo": questo il senso delle elezioni europee, in programma a fine maggio, evidenziato dai vescovi membri della Comece. In una nota diffusa in vista delle votazioni, i presuli invitano tutti i credenti e le persone di buona volontà a non cadere nella tentazione di guardare solo all’interno dei singoli Paesi, ma ad esercitare i loro diritti, interrogando i candidati sul loro impegno personale per la dignità umana per tutti.

Agire per la pace e tutelare l’ambiente

“L'Ue si trova di fronte a sfide ed incertezze importanti – sottolinea la nota episcopale – E per essere in grado di affrontarle, l'Europa ha bisogno di riscoprire la sua identità comune e di proteggere le persone, le famiglie e le culture, specialmente dei più vulnerabili”. In quest’ottica, “esercitare il diritto di voto significa anche assumersi la responsabilità del ruolo dell'Ue come attore multi-laterale per la pace e lo sviluppo economico”. I presuli ricordano, inoltre, che "la cura per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile non possono essere limitati ai confini dell'Ue” e che “i risultati elettorali avranno un impatto sulle decisioni che riguardano l'intera umanità".

Al servizio del bene comune

Naturalmente, la Comece si dice consapevole del fatto che l’Unione europea “non è perfetta” e che ha bisogno di una “nuova speranza” che passi per il coinvolgimento dei suoi cittadini in progetti “più inclusivi e al servizio del bene comune”. Al di là di “divisioni, disinformazione e strumentalizzazioni politiche”, dunque, cittadini e istituzioni sono chiamati alla responsabilità di lavorare insieme in vista di un obiettivo comune. Centrale, allora, sarà guardare alla “integrità e competenza” dei candidati, affinché siano capaci di impegnarsi in favore di principi fondamentali come la protezione della dignità umana e dei diritti fondamentali, nell’ottica di un “nuovo umanesimo cristiano”.

Unità nella diversità

L’esortazione è a tutti i cittadini europei, affinché si assumano l’impegno di dare un significato concreto al concetto di “unità nella diversità”, il che implica “regole comuni, che tengano conto della protezione e promozione legittima della libertà, attraverso pratiche democratiche” che guardino “alla responsabilità, alla trasparenza ed alla giusta applicazione dello stato di diritto”. Quindi, la Comece sottolinea che c’è “bisogno di un’Unione europea che protegga le famiglie, i più vulnerabili, le culture”, basandosi su quel “pilastro fondamentale” che è “il rispetto del principio di sussidiarietà”.

Dialogo con le Chiese e le comunità religiose

Forte anche il richiamo dei vescovi alle istituzioni europee affinché rafforzino “il dialogo con le Chiese e le comunità religiose”, così come a tenere conto della sfida della digitalizzazione: “Riprendere il controllo delle nostre vite di fronte alla digitalizzazione – scrivono gli episcopati europei - significa decidere di far sì che l’economia e la finanza siano al servizio della gente, in particolare dei più vulnerabili”, con l’obiettivo di “ridurre la povertà”.

La sfida della digitalizzazione

Non solo: poiché la tecnologia digitale impatta su tanti ambiti – il lavoro, la protezione dei dati personali, l’uso dell’intelligenza artificiale – i vescovi sottolineano che è fondamentale preservare la centralità della persona umana e un approccio basato su una solida etica. Quanto al fenomeno del calo demografico, presente in numerosi Stati membri dell’Ue, la Comece ribadisce la necessità di offrire nuove speranze soprattutto ai giovani, affinché si sentano rassicurati e quindi in grado di formare una famiglia.

Trovare soluzioni efficaci e condivise per le migrazioni

La Commissione degli episcopati europei non dimentica, poi, il tema “della migrazione, dell’asilo e dell’integrazione”, per i quali chiede “un rinnovato sforzo per trovare soluzioni efficaci e condivise”. Tanto più che tale fenomeno non riguarda solo “le persone che entrano nell’Ue, ma anche gli stessi cittadini europei che si trasferiscono in un Paese diverso dal proprio”. Per questo, la migrazione non va considerata come “una questione indipendente”, ma va pensata come “legata alla solidarietà, ad una prospettiva umano-centrica, e a politiche economiche e demografiche efficaci”.

Le parole di Papa Francesco

“Il voto non è solo un diritto e un dovere – conclude la Comece – ma è un’opportunità per dare una forma concreta” al progetto europeo, preservando i risultati positivi raggiunti finora dall’Ue ed avviando nuove iniziative, con l’obiettivo di dare all’Europa un ruolo-chiave “per il pieno sviluppo di tutte le persone, le famiglie e le comunità”. La nota episcopale si conclude con le parole pronunciate da Papa Francesco il 28 ottobre 2017, in occasione dell’udienza ai partecipanti alla conferenza “(Re)thinking Europe”, organizzata dalla Comece stessa, in collaborazione con la Segreteria di Stato: “L’Unione Europea – disse allora il Pontefice - manterrà fede alla suo impegno di pace nella misura in cui non perderà la speranza e saprà rinnovarsi per rispondere alle necessità e alle attese dei propri cittadini”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

14 febbraio 2019, 12:33